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Vivere il Monolocale: 5 cose che non ti ha mai detto nessuno!

Le motivazioni che spingono a scegliere il monolocale sono spesso le più disparate: ubicazione, dimensione, spesa, tempo, ecc.. Non è quindi tanto importante capire perché si propende per il monolocale ma capire qual’è il modo migliore di viverlo!

Purtroppo troppo spesso ci si approccia al monolocale come ad una sistemazione di ripiego, in cui c’è da arrangiarsi per sopravvivere!

Fioccano consigli su come incastrare più oggetti possibili, dilatare visivamente gli spazi e così via!

Il risultato è che ci ritroviamo in un ambiente che non ci rispecchia ed è più simile ad un magazzino, pieno di specchi però, che ad una casa!

Qualsiasi casa, comunque sia, ovunque sia, deve parlare di noi!

Vediamo quindi le 5 cose che non ti hanno mai detto per vivere al meglio in un monolocale:

  1. La scelta

Ricordati sempre perché lo hai scelto. Si, perché un monolocale non è un ripiego. Con gli stessi soldi puoi di sicuro acquistare o prendere in affitto una casa diversa in un altro luogo. Spesso il motivo è il luogo in cui si trova oppure la facilità di gestione e la poca spesa. Una casa sicura che offre comunque tanta libertà.

2. La normativa

Lo sai che la stessa normativa che stabilisce le dimensioni minime degli spazi interni, definisce per i monolocali una dimensione minima di 28 mq per una persona e sale a 38 mq se gli inquilini diventano due.

È importante sapere questa cosa per non farsi truffare. Purtroppo si vendono edifici a condizioni limite per cui, solo dopo, si scopre che non rispettano le condizioni igienico-sanitarie.

3. Sfrutta gli spazi….giusti!

Sembrerebbe che se si ha un monolocale bisogna diventare il mago dell’incastro. Ecco, vivere un monolocale non è differente dalle altre tipologie abitative. Bisogna solo ricalibrarsi con dimensioni differenti.

La normativa dice che per bagni e corridoi l’altezza, che generalmente deve essere come minimo di 2,70 m, può scendere fino a 2,40 m. L’altezza minore aiuta anche a ri-proporzionare gli spazi piccoli.

Quelli sono dei luoghi utili per riporre oggetti che si usano poco, senza trasformare la propria abitazione in un luogo di stoccaggio.

Non bisogna aumentare gli spazi dove riporre ma diminuire le cose da riporre. Vivere in un monolocale significa anche vivere leggeri!

4. Guadagna una stanza

Guadagna una stanza trasformando il letto classico in daybed. Purtroppo spesso si è combattuti se invadere l’appartamento con un letto fisso o se preferire un più riservato divano letto. La soluzione però sta nella terza opzione: un daybed può essere uno spazioso e comodo divano di giorno e un letto sempre pronto per dormire, contemporaneamente. Davvero come avere sempre due stanze!. Un classico letto matrimoniale può diventare daybed accostandolo alla parete e riempiendolo di cuscini di vari colori e dimensioni.

5. Un proiettore può cambiarti la vita

La tv dove la metto, dove la metto non si sa! Si sa solo che in un monolocale anche la più piccola televisione sembra un macigno ingombrante.

Il proiettore sfrutta pareti libere o tende che scendono dall’alto all’occorrenza, e quando è spento restituisce lo spazio, occupando solo pochi centimetri. Se lo si appende, praticamente neanche quelli.

Un vero e proprio Home Theater in uno spazio piccolo piccolo. Incredibile ma vero e molto molto suggestivo.

Hai mai sentito parlare di questi piccoli dettagli ma che possono cambiarti la vita?

Cosa ne pensi?

Se hai piacere ne parliamo nei commenti!

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L’Architettura ‘Fast&Furios’ che sta alienando il mestiere di Architetto

Quanti di noi vorrebbero metter su la propria casa o il proprio ufficio, proprio come Elsa fa per il suo Castello, nel cartone Disney ‘Frozen’?

Il passaggio dall’idea alla realizzazione viene sofferto un po’ da tutti, soprattutto dai non addetti ai lavori, che non hanno esperienza sulla tempistica, che può caratterizzare diversamente ogni intervento.

Eppure mi sembra così assurdo che un luogo dove si immagina di passare tutta la vita, possa e debba essere ‘cotto e magiato’ in quattro e quattrotto, come se sistemare il proprio nido, il proprio rifugio, lo spazio dove si proietta la nostra anima, sia solo un impegno gravoso da togliersi il prima possibile!

Un po’ come se dovessimo dedicare giusto una settimana della nostra vita a farci una cultura, per poi viverla; oppure dedicare comunque un tempo limitatissimo alla crescita personale per poi continuare a vivere, senza crescere più!

I prefabbricati in architettura e i negozi di arredamento non fanno altro che alimentare questa tendenza.

Una volta i mobili erano parte del corredo e spesso si tramandavano dai nonni ai figli e ai nipoti eppure le case erano molto eleganti e graziose.

Oggi, se entri in un mobilificio, puoi avere il progetto della tua cucina in 15-20 minuti; se è ancora troppo, sono disponibili, per ogni stanza, composizioni preconfezionate, a prezzo fisso, che stai sicuro che il 24-48 ore avrai un divano dove sprofondare davanti alla TV e un letto dove dormire.

Soluzioni chiavi in mano, composizioni preconfezionate e pronte solo per essere portate a casa Tua!

Si, casa tua, che di tuo non ha niente!

Perché non hai scelto niente se non la volontà di non scegliere, di non prenderti il giusto tempo per realizzarla e arredarla a tua immagine e somiglianza!

E si finisce per avere case tutte uguali, più o meno fredde o più o meno incasinate, terribilmente cloni dei cloni di noi stessi.

Siamo davvero tutti cloni, o in ognuno di noi vive un mondo unico e speciale e irripetibile?

E se la casa è la proiezione di noi bello spazio, se la casa è il nostro rifugio, l’ancora per ricrearsi e rigenerarsi, come possiamo davvero pensare che sia corretto decidere tutto davanti a una composizione preconfezionata?

Ho ordinato pochi giorni fa il mio primo mobile al falegname.

L’ho pensato, l’ho progettato; mi sono accordata in modo che sia sostenibile: niente colle, niente vernici. Ora inizia l’attesa…perché un oggetto fatto in mano a bisogno dei tempi umani per essere realizzato.

Quando questo elemento di arredo arriverà a casa mia, sarà già in amico, un compagno con cui ho iniziato ad avere relazione da un po’.

Non mi sono buttata nella frenesia del ‘preconfezionato’ e ho deciso di prendermi il giusto tempo per avere una casa che rispecchia la famiglia che siamo.

La mia casa crescerà e maturerà con me e sarà sempre più un luogo delle esperienze e dei ricordi, un luogo dove stare, e stare bene!

A cosa serve quindi un Architetto?

Per l’arredo e l’architettura Fast&Furios, a poco e niente…

Per una casa che parli di te, che sia unica come te e che sia viva e viva del tuo respiro, …ecco…per tutto questo c’è bisogno dell’architetto, che può guidarti in questi viaggio meraviglioso, calmo e profondo, alla scoperto del tuo Io esteriore!

Di seguito, immagini di interni particolari, con arredi spesso fatti a mano o di riuso.

Ph. da Pinterest

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I Cangianti ….Colori Pastello!

I colori pastello fanno subito primavera, ….ma non solo!

I colori pastello vengono associati ai bambini appena nati, alle camerette dei più piccolini, alle prime luci calde di marzo e aprile.

Pastello sono i decori Pasquali, le bomboniere del battesimo, i dolci più zuccherosi delle fiere.

Dopo tutto il colore pastello da una sensazione di rilassamento e spensieratezza ed è utile per i genitori con figli molto piccoli perché aiuta a rilassarli in un momento molto intenso della loro vita. I dolci celeste e rosa, ma anche verde, violetto, non sono per i bimbi piccoli, che per molti mesi dalla nascita non distinguono che pochi colori, ma per i loro genitori e per sostenere il loro stato d’animo.

Lo sapevate?

Ma i colori pastello, molto luminosi se associati al bianco o al nero, associati a colori scuri e polverosi, o forti e fosforescenti, riescono a regalare atmosfere inaspettate, riuscendo a diventare i compagni ideali per decorare tutti i momenti e gli eventi dell’anno!

Provare per credere…

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Tanti esempi da cui prendere ispirazione!

E voi…avete delle colori pastello in casa! Dove?

 

 

 

Ph. da Pinterest

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La Natura: Compagnia gentile delle nostre giornate in città!

C’è una compagnia gentile che avvolge le nostre frenetiche giornate cittadine, con statica parsimonia ed ineguagliabile eleganza: la natura!

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Alberi e arbusti, foglie e fiori, frutti, bacche , terra, prato,…decorano la città di asfalto e cemento come orecchini e collane sul viso di una donna!

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Accarezza i vialetti, si spinge a volte fino all’asfalto,strade sulle carrabili, impavida; altre volte ricopre tutto, in grande fretta, prima che l’uomo arrivi a tranciare ogni cosa!

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Si erge alta e coraggiosa e si preoccupa come prima cosa di proteggere; ripara dal sole e dal vento e canta piacevoli melodie sotto l’azione della pioggia e dell’aria!

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Ma è in autunno che la nostra amica silenziosa dà il meglio di sé regalandoci emozioni per tutti i sensi!

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Le foglie quasi blu degli abeti diventano  brillanti, sotto l’effetto della rugiada; gli alberi caducifoglie, mostrano tutta la loro personalità, cambiando colore a seconda del tipo: rosse accese sono le foglie dell’acero, ma anche del cachi; gialle quelle del ginko biloba, screziate di vari colori quelle della quercia, ma anche di molti altri,…giallo oro quelle del noce americano, ecc .. (Grazie a Lori Bai che mi ha permesso di conoscerlo), ecc…

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Fanno parte delle nostre giornate, in maniera silenziosa, le illuminano senza chiedere niente in cambio, ma ci siamo mai chiesti quanto fanno per la nostra vita?

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Provate a guardare la vostra città e immaginare che spariscano tutte le piante, tutto il verde. Che le coperte di foglie che ora ricoprono prati e viottoli non ci siano mai state, che le cangianti trasformazioni del paesaggio urbano, al passare delle stagioni non siano mai esistite, che sia tutto asfalto e cemento…

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Il paesaggio che diamo per scontato non è così scontato:

C’è qualcuno seduto all’ombra oggi perché qualcun altro ha piantato un albero molto tempo fa” ….diceva Warren Buffet

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Allo stesso tempo la natura che ci circonda e che coccola il nostro spirito e le nostre emozioni, grazie alla sua sempre nuova bellezza, non è un oggetto che si può vendere o comprare, non si può far crescere in un battito di ciglia, non si può comandare…

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La natura è un progetto che cresce con noi, che fa parte della nostra vita per scelta, nostra e di chi prima di noi!

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Quando decidiamo di pavimentare per pigrizia, perché non abbiamo tempo di curare il prato; quando tagliamo un albero per fare spazio a nuova edificazione; quando diciamo “ma no, io ho il pollice nero”, ecc …rinneghiamo tutto quello che fa parte della nostra vita di tutti i giorni, silenziosamente! Rinneghiamo tutto ciò che ci rende felice, perché è lí e dà contorno! Un contorno così bello e naturale che sembra scontato, …ma senza il riconoscimento del suo valore da parte nostra è un contorno che viene messo a rischio ogni giorno!

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Alberi vengono capitozzati, ampi prati, cementificati, cespugli tagliati (per dare spazio, magari, a tavolinetti di attività commerciali all’aperto 😏), l’orto viene dimenticato, ecc..

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Tutto ciò che di bello abbiamo oggi ha impiegato decenni per crescere, per esserci; potremmo distruggerlo in un secondo se non prendiamo coscienza del suo valore!

La magia dell’autunno, che stiamo sperimentando in questi giorni, con le foglie che si accendono di mille colori per riscaldare le giornate più corte e più fredde, i prati rumorosi e scricchiolanti sotto le scarpe, la danza emozionate delle foglie che prendono il volo verso il basso e passandoci vicino si lanciano in una sfacciata carezza, potrebbe svanire per sempre sotto una coltre di seghe e ignoranza!

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Riscoprite il valore di questa compagnia gentile, e ricambiatela con gentilezza!

Oggi è la giornata mondiale della gentilezza, un’occasione in più per rifletterci sopra!

Cosa è la natura per voi? Quanta felicità porta nelle vostre vite? Cosa sarebbe una vita senza natura?

Avete mai pensato di fare un selfie con la vostra gentile amica? Potrebbe essere arrivato il momento!

C’è chi abbraccia gli alberi, chi sceglie di non raccogliere fiori per lasciarli lì per tutti, chi….

Tu cosa fai con e per la natura? Quanto valore ha nella tua vita?

(Questo articolo è dedicato a Sansone, cane gentile!)

Ph. Francesca Ianni architetto

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Da grande voglio fare la Persona Felice..anche a Settembre! (….e come può aiutarmi un architetto)

Lo so che siete stanchi di leggere continui articoli online, soprattutto questi giorni in cui la ripresa del normale tram tram vi cade addosso come se lo dovesse fare per la prima volta nella vita e non avete voglia di altro peso, di altre chiacchere a vanvera!

Cercherò di essere breve, brevissima oggi, perché credo che quello che sto per dirvi è importante:

– una casa ben progettata, nella giusta distribuzione degli spazi e collazione delle funzioni, in una sapiente gestione e distribuzione dell’illuminazione naturale e artificiale, ecc…

– una città ben gestita, con la giusta distribuzione dei servizi in base alle necessità degli abitanti, con la adeguata accessibilità in base al flusso di traffico, ecc…

– un luogo di lavoro, di studio, di svago, ecc …ben pensato in base alle necessità che deve andare a soddisfare, ecc ….

… può renderci la vita più facile, soprattutto a Settembre, quando la città, ma anche la nostra vita, si riempie di nuovo, di impegni serrati, di doveri, di nuove aspettative…

Settembre è un mese che ho odiato per tanto tempo, perché mi portava via l’estate, le lunghe passeggiate all’aperto, al sole, al mare, o nel mio amato Collepardo; mi costringeva a richiudermi in città, dove difficilmente ci si sposta a piedi e si riesce ad avere quel relazionarsi quotidiano tipico dei luoghi di vacanza, dove tutto è più lento, soprattutto perché è a misura d’uomo!

Come ripromesso non mi perdo in chiacchere perché sui punti accennati sopra ci sarebbe un mondo da aprire… Se siete curiosi magari troveremo il tempo di approfondire punto per punto…

Quello che voglio regalarvi oggi è uno spunto per iniziare a semplificarvi la vita, soprattutto in casa:

Una casa funziona bene, sì certo, anche grazie all’aiuto di un esperto, come può essere un architetto, ma anche e soprattutto se segue i vostri riti! Si sì, avete capito bene, i vostri riti quotidiani!

È quello che dovete capire e studiare ed assecondare; perché una persona che spontaneamente ama fare chilometri per percorrere tutto il corridoio e posizionare cappotto e borse nell’armadio a muro non riuscirai a convincerla a mettere un più pratico appendi abiti vicino alla porta d’ingresso;

Chi ama lasciare i vestiti del giorno prima sul divano, tanto poi li sistema il giorno dopo, non vorrà mai un appendiabiti in camera;…

… I vostri riti sono un dato importante per voi, ma anche per l’architetto che vi aiuterà, (aggiungendo esperienza e conoscenza), perché sono la strada per fare una casa a vostra immagine e somiglianza, che può farvi veramente felici!

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Tutto intorno a te è Architettura! (…e cosa c’entra l’architetto..)

Mi hanno chiesto tante volte:

“Perché Mammarchitetto, piuttosto che più semplicemente Architetto?!”

A qualcuno è suonato strano , così strano quasi da non associarlo all’architettura ma piuttosto all’assistenza all’infanzia!

In realtà nella scelta di questo appellattivo così inusuale c’è un significato molto più profondo che è la base del mio operato: l’attenzione alla persona, la stessa infinita, amorevole, quasi ossessiva, attenzione, che solo le mamme sanno avere verso i figli!

L’architettura infatti non è altro che lo sfondo dove si muove la vita delle persone; ma non uno sfondo passivo bensì uno sfondo attivo che influenza i nostri stati d’animo con i suoi colori, i nostri movimenti in base alla diversa disposizione degli spazi e degli oggetti nello spazio, le nostre percezioni a seconda dei diversi materiali, ecc…, ci fa compagnia nei momenti più belli e piu brutti della nostra vita ed entra a gamba tesa in tutti i nostri ricordi!

Non per niente spesso una scelta “architettonica”, per i non addetti ai lavori, si basa su ricordi ed esperienze, su sensazioni positive o negative, ispirate ad eventi passati o su consigli appassionati di chi dice di averle provate tutte e aver trovato la soluzione miracolosa!

Innanzi tutto vi svelo un primo grande segreto: la soluzione miracolosa non esiste perché ogni caso è a se, come ogni persona è unica! Ci sono soluzioni tecniche più valide di altre ma le necessità che deve soddisfare un ambiente architettonico, per essere a misura d’uomo, deve essere calato sulla persona che ne usufruirà che, solo così,l sentirà veramente suo!

Inutile dire che l’architettura preconfezionata di certe catene di arredamento a prezzi bassi, ha contribuito a creare ambienti tutti uguali spesso sterili e privi di personalità!

Spesso, prima di entrare in casa, soprattutto di ragazzi giovani, so già cosa aspettarmi!

La ragione di tutto questo è legata ad un appiattimento culturale, da parte soprattutto degli operatori del settore, che, dimenticando l’amore e l’attenzione al dettaglio e la vastità di scelte stilistiche, che i tempi passati ci hanno tralasciato, si sono inariditi nelle limitazioni della produzione di massa!

Allo stesso tempo la crisi imperversa e non si può pensare di spendere ancora miliardi per l’architettura! Non lo so si può chiedere alla gente e non lo so si può pretendere dai Comuni e dalle Nazioni!

La soluzione quindi è il degrado e la massificazione a cui ci stanno lentamente assuefacendo?

NO! La Soluzione è l’Architetto!

L’Architetto oggi deve impegnarsi ed ingegnarsi più che in ogni altra epoca storica perché deve riuscire ad ottere il massimo in termini di qualità e risultati dal minimo delle risorse; deve riconquistare la fiducia del popolo deriso e deluso dalla delirante architettura moderna e contemporanea; deve essere empatico, fortemente empatico, e mettere il suo cuore al servizio delle persone, …anche quando le persone lo vedono solo come un tecnico! Per fare questo ci sono dei tempi tecnici che non sono quelli della ‘fast architecture’ o dei grandi segni delle archistar; per fare questo c’è bisogno di riprendersi il tempo per pensare, per riflettere, per capire e farai capire, per una architettura ‘slow’, più consapevole!

Un architetto è una persona, al servizio delle persone, che si prende cura del loro animo e del loro vissuto! L’architettura è tutta intorno a noi e solo attraverso l’aiuto di un esperto può aiutarci a vivere come veramente vogliamo!

E il vostro architetto di fiducia cosa ha fatto per voi?

Raccontatecelo nei commenti sotto!

 

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L’Architettura come espressione del modo di vivere!

Mi soffermo sempre dubbiosa davanti ai lunghi e stretti balconi degli edifici del dopo guerra, perche non riesco a darmi pace della loro conformazione così poco consona ad un balcone….

…un balcone di quale periodo storico però?

Questo non lo avevo valutato! A quei tempi il balcone o il terrazzo non avevano altra funzione che quella di ospitare i panni al vento e come ripostiglio di attrezzi per la cura della casa!

Il balcone come lo intendiamo oggi, luogo anche di svago e ricreativo, dove poter prendere un po’ di sole nei momenti di pausa, dove godere di un buon libro o di una gustosa merenda, era un lusso che non ci si sognava di prendere!

Gli uomini al lavoro, le donne tra casa e famiglia, i bambini giocavano per strada, quando ancora di poteva fare!

Non c’era bisogno del balcone!

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Capire come cambia il nostro modo di vivere ci permette di instaurare un rapporto di comprensione reciproca con la nostra abitazione; sia chi decide di stravolgerla completamente che chi subisce tacitamente e si adatta in tutto e per tutto alle preesistenze, anche con la casa è una questione di relazioni!

Capire e comprendere i suoi limiti nel soddisfare le nostre rinnovate esigenze oppure scovare nella sua unicità un modo tutto nuovo di ripensare i nostri ritmi quotidiani, ci permette di armarci per raggiungere il miglior rapporto possibile!

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Un tempo le cucine erano il cuore della casa e il soggiorno quasi inesistente; lo spazio a disposizione era utilizzato per le cose necessarie: la cucina occupava gran parte della giornata delle mamme, dato che si preparava quasi tutto partendo dalle materie prime e si cucinava a fuoco lento sul camino!

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Le camere erano scarne, con pochi mobili, perché poche cose si possedevano, ma si guadagnava in vivibilità dello spazio.

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I vestiti della festa, appesi ad un armadio o alla ringhiera del letto, erano un piacevole decoro che riportava alla mente il giorno dello svago e del divertimento!

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Oggi le camere sono sempre più zeppe di mobili, più o meno avveneristici, su misura, a incastro, intagliati, che soffocano tutto lo spazio e tolgono l’aria!  Abbiamo davvero bisogno di così tanti oggetti o piuttosto di spazio per vivere?

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Le camere, a differenza di un tempo, diventano sempre più ripostigli e sempre meno luoghi del vivere.

I divisori sempre molto leggeri, accennato, grazie a numerose tende che creavano intimità con poca spesa e rendevano lo spazio fluido e meno rigido!

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I più abbienti abitavano in grandi palazzi, con numerose camere, ridotte nelle dimensione dai limiti strutturali delle pareti in muratura, (unici limiti tra l’altro, perché per il resto hanno solo vantaggi), ma la grande disponibilita di superficie costruttiva faceva articolare lo spazio in una maniera che oggi ci apparrebbe assai bizzarra: grandi scaloni, infiniti e larghi corridoi tanto da poterci fare entrare divani e tavolinetti, ingressi lussuosi e di rappresentanza! Modi di vivere diversi, dove la casa era prima di tutto un luogo di rappresentanza e si faceva molta attenzione all’ospitalità.

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Non c’era dettaglio che sfuggiva al decoro: difficile pensare ad un palazzo d’epoca o ad una casa antica senza che venga alla mente il pensiero di intere pareti affrescate o deliziosi ricami in ogni dove!

Il tempo della costruzione era più lento, e permetteva così una maggiore attenzione nel dettaglio!

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Oggi nascono case in pochi mesi e in altrettani pochi mesi escono tutti i problemi di muffe, umidità, di cose malrifinite! E il problema del cemento armato!

Anche per gli arredi non si hanno meno problemi: prima dell’avvento di Ikea e Mondo Convenienza, si facevano i mutui per arredare casa oppure si tramandavano piccoli pezzi da generazione a generazione. Oggi abbiamo tutte case uguali alle esposizioni di questi vantaggiosi negozi! Non che non ci sia stato un vantaggio per la ‘saccoccia’, ma si è persa l’originalità, l’unicità, il piacere di uno spazio proprio, pensato con cura, ricco, zeppo di storia, di ricordi, vissuto!

I giovani sposini oggi hanno case confezionate alle perfezione, dotate di ogni marchingegno possibile, con mobili dalle infinite prestazioni, laccati, pronti, ma sterili, senza storia e senza anima!

Non c’è fretta di avere una casa perfetta ma piuttosto prendetevi il tempo di curare queste relaziona di reciproca comprensione, in cui piano piano ci si adatta l’uno all’altro, come in una relazione di coppia. In questo l’architetto è un po’ come il prete durante il corso prematrimoniale, può aiutarvi a capirsi e a tirar fuori il meglio!

E voi, quale rapporto avete con la vostra casa?

Ph. da Pinterest

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Artena città presepe! Un museo a cielo aperto che piace a grandi e piccini!

Vorrei farvi capire cosa significa visitare un luogo insieme a dei bambini…

Con il loro ineguagliabile entusiasmo corrono verso tutto, si fermano davanti ai dettagli più inaspettati e poi ripartono ancora più in fretta di prima…

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‘Artena citta presepe’ è stata così una vera e propria caccia al tesoro al “presepe”, nascosto tra le rocce, dentro una cantina, dietro ad un vicoletto!

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Una corsa su e giù per le infinite scalette, senza affanno ma pieni zeppi di curiosità!

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Il freddo pungente non ha calmato l’entusiasmo ma anzi ha messo a tutti quei bei rossi sulle guance che ci rendono più belli! I bambini, in particolare, sembravano dei folletti, tra pacchetti appesi e decori natalizi di ogni tipo, unici, come unico è ogni dettaglio dentro ad un centro storico!

 

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Difficile non incantarsi davanti ai ricchi particolari; molti di questi portano alla mente ricordi di altri luoghi, posti in cui abbiamo vissuto esperienze personali, a cui siamo legati anche da un rapporto sentimentale. Perché tutti veniamo da un centro storico, tutti abbiamo un legame forte con almeno uno di questi!

Rivedo porte davanti alle quali giocavo da bambina, dietro cui si trovava la cantina di mio nonno o il negozio dove andavo a comprare le mummú!

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Tutto molto simile pur se a chilometri di distanza! Perché i centri storici sono fatti dalle persone e per le persone e in fondo le storie che viviamo si somigliano anche se viviamo in paesi diversi; in fondo le necessità sono le stesse anche se viviamo dall’altra parte del mondo!

Forse è per questo che il mio piccolo Alessandro appena entrati ad Artena mi ha detto “mamma mi sembra di stare a Collepardo!”

(Collepardo è il mio paese del cuore, in provincia di Frosinone)

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Ma Artena questi giorni, impreziosita da presepi di ogni tipo, è davvero unica nel suo genere!

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Ogni presepe è un lasciapassare per le case dei nostri nonni, dei bisnonni, alla scoperta di modi di arredare e di decorare antichi ma molti già di nuovo in voga, come le cementine o le carte da parati!

Riscoprire le cantine di un tempo, ma anche gli attrezzi e gli oggetti di uso comune e per un attimo sentirsi parte di quel periodo storico o di quell’altro e imparare, imparare da tutto quello che si incontra!

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Ho spiegato ogni dettaglio ai miei bimbi, gli ho raccontato ciò che ricordavo e ciò che ho studiato, e la piccola di casa, Arianna, non ha perso occasione di raccontare, a sua volta, storie e dettagli a modo suo, i centri storici sono anche questo, un grande teatro dove vivere bene!

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Grazie Artena! Anche oggi ci hai accolto con affetto e con tante ricchezze da donare!

 

A seguire foto varie di questa bella giornata ad Artena…

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Ph. Francesca Ianni architetto