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La magia del legno sotto la pioggia

Quando al parco di piazza Gauccia, a Colleferro, abbiamo deciso di inserire arredi in legno massello di castagno, progettati e realizzati in esclusiva per il parco, non potevamo immaginare quante emozioni ci avrebbero dato con il passare del tempo, grazie alla loro incredibile vitalità!

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Gli arredi da esterno sono mobili ‘immobili’, perché per evitare di subire furti o gravi danneggiamenti, devono essere ben saldati a terra; e così abbiamo fatto. Ogni panchina, ogni tavolo, ogni gioco, sono stati inseriti per decine di centimetri nel terreno e dal suo peso bloccate. Un abbondante strato di ghiaia tra legno e terra ha permesso il costante e preferibile drenaggio. Il castagno infatti è un legno che resiste molto bene all’umidità, ma assicurare un buon drenaggio evitando il ristagno d’acqua è un principio che si deve tenere sempre a mente in qualsiasi progetto, anche il più piccolo, il più umile.

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Il legno non ha subito alcun trattamento se non quello della pioggia e del vento, del sole e del freddo…

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Col tempo ha iniziato ad evolversi, con un fascino paragonabile solo alle foglie cangianti dell’autunno.

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Il sole lo ha reso caldo, morbido e luminoso, il vento lo ha levigato, la neve lo ha protetto, per un po’, poi lo ha lavato e rinfrescato! È stata la pioggia, però, la più benefica, perché unendosi con lui sono diventati una cosa sola, regalandogli la vita eterna che gli era stata tolta al momento del taglio.

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L’acqua lo ha modellato, lo ha pulito, lo ha levigato; l’ha pitturato, lo ha sfumato, l’ha reso unico in ogni suo punto.

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Ogni oggetto che subisce il passare del tempo si arricchisce di una storia, una storia che lo rende unico ed emozionante!

Gli arredi in materiale naturale più invecchiano e più diventano affascinanti, divenendo il teatro di amori e amicizie, di confronti e scontri.

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Gli arredi cittadini, le piazze, i parchi, sono tutto meno che immobili. Fremono sotto l’azione della vita che gli gira intorno, l’accolgono e la facilitano, o almeno ci provano.

E così, anche gli arredi di piazza Gaucci sono diventati presto l’occasione per molti giovani o meno giovani di ritrovarsi intorno ad un tavolo, per fare merenda, per parlare, per una pausa pranzo come si deve; la panchina delle casette, nata come panchina/gioco per i bimbi, oltre che seduta per gli adulti, con lo sfondo di un paesaggio di casette, dove giocare e inventare storie su un paeselli fantastici, è oggi anche un continuo e piacevole affaccio privilegiato su tutto il parco; e ancora, la tenda degli indiani, le arrampicate in legno, i tronchi per l’equilibrio, a volte originali sedute per gruppi di adolescenti, a volte, impervie montagne per bimbi piccolissimi, altre volte ancora, adeguati supporti ginnici, ecc..

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Lavorare per gli spazi pubblici è una emozione senza fine, perché significa lavorare con la vita. Presto l’uomo ha messo la sua impronta sul legno che abbiamo ‘piantato’, ha iniziato a relazionarcisi, ad apprezzare il suo calore e la sua costante morbidezza. La relazione più vitale, tra due esseri in continua evoluzione che si stimolano e si influenzano a vicenda!

L’esperienza più bella, è progettare con materiali sempre vivi!

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Ph. di Francesca Ianni architetto

Per il progetto di piazza Gaucci ringrazio Elisa Fiorini, mia amica e collega che ha collaborato al progetto, Nando Bianchi che, in quanto capo del Comitato di Quartiere ci ha permesso di realizzarlo e la ditta di Gianluca Savo che ci ha sopportato ed assecondato nella nostra personale ricerca.

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Un lungo silenzio ..per ascoltare (…e riportare la bellezza a casa)

Le vacanze sono ufficialmente finite, ottobre è alle porte, ormai si può iniziare serenamente a pensare alla stagione fredda, e ai magici momenti che anche lei ci riserverà!

Un lungo silenzio per ascoltare, per ascoltarvi!

Un grande filosofo greco, Zenone di Cizio (ma di sicuro non solo lui) ha detto: “La ragione per cui abbiamo due orecchie ed una sola bocca è che dobbiamo ascoltare di più e parlare di meno”

Il web è sempre più un fiume in piena, non riusciamo a stargli dietro, qualcuno ne fa quasi un lavoro a tempo pieno, altri, senza dare troppo peso alle conseguenze, si accontentano del titolo ma poi si dedicano con solerzia a commentare, dedicando il loro prezioso tempo ad una causa tutta sua perché manca la base del dialogo che è l’ascolto.

Senza farla troppo lunga, vi ho osservato ed ascoltato, seguendovi, con affetto, nei racconti, in prima persona, delle vostre belle vacanze, per capirvi ancora di più, ancora meglio! Per aiutarvi poi e seguirvi nelle scelte, per riportare la bellezza a casa!

Cosa ho capito quindi?

La bella stagione ci ha fatto presto riscoprire il nostro ancestrale rapporto con la natura, siamo corsi al mare ai primi caldi e in montagna quando il caldo era insostenibile!

In entrambi i casi la natura è venuta in nostro soccorso incantandoci con i suoi giochi di luce a contatto con il caldo sole o ammaliandoci con le melodie note, ma sempre inaspettate!

Ne abbiamo approfittato per visitare le bellezze dell’architettura e dell’urbanistica, tutte concentrate nei centri storici, piccoli o grandi, l’attenzione ai dettagli sta solo lì!

Ci siamo inebriati di bellezza, guastandoci ogni dettaglio, dai decorati frontini, agli articolati capitelli, dai colori caldi e delicati, alla perfetta articolazione dei pieni vuoti, che possiamo trovare solo negli edifici tradizionali.

Le dimensioni contenute degli spazi storici hanno favorito il traffico pedonale a discapito di quello carrabile permettendoci di gustare un buon caffè e un dolcetto proprio fronte strada, così come ci piace, a contatto stretto con la vita!

Ci piace infatti farci travolgere dal traffico di persone e non di macchine!

Ci piace vedere sguardi e sorrisi, in un complesso articolato fatto di dettagli a scala umana.

Abbiamo apprezzato i colori dei centri storici e delle città turistiche, sempre caldi, corposi, e allo stesso tempo delicati ed eleganti.

I luoghi turistici sanno che l’individualità è importante, e che nella scelta di ogni dettagli si evince la cura per ogni persona.

Il fatto in serie ci avvilisce, l’originalità e l’unicità del fatto a mano ci onora e ci gratifica.

Ecco perché le più belle piazze hanno arredi particolari, studiati nel dettaglio e per quell’ambiente.

Ecco perché la bellezza, la comodità e la cura continua ne fanno una costante attrazione per i turisti.

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Siamo andati alla ricerca del bello e del curato, abbiamo scelto luoghi accuditi, in cui l’attenzione all’oggetto è anche attenzione alla persona e alla sua anima!

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Potendo, si è preferito soggiornare in case tradizionali, dove respirare tanta storia e tante esperienze uniche. I palazzi storici, le case tradizionali, fino alle masserie o fienili e monasteri ristrutturati, respirano vita, vita passata, ma esperienze sempre presenti! È il contributo corale, succedutosi negli anni,  che spesso rende un luogo davvero magico.

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Il sud d’Italia vi ha incantato con i suoi infiniti decori, il nord con le belle montagne e l’efficienza impeccabile.

Il grande assente?

Il cemento e le sue infinite distese senza soluzione di continuità;

La desolante architettura filo-razionalista, priva di decori e di dettagli e con essi spesso anche di attenzione

Il fatto in serie, troppe volte in maniera frettolosa e superficiale

Tornati a casa, le foto postate sui social sono crollate drasticamente, le nostre periferie grigie, piene di cemento ed asfalto, degradate ed anonime hanno presto spento i nostri sensi e il nostro entusiasmo e con essi la macchinetta fotografica!

Chi ha voglia di fotografare l’asfalto o il traffico delle macchine?

Almeno su internet risparmiamocelo!

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Non bisogna aspettare 12 mesi per ritrovare la serenità e i giusti stimoli perduti!

Si può imparare dai luoghi stupendi che hanno deliziato i nostri occhi e il nostro cuore e, consci delle scelte giuste, possiamo poi riapplicarle nelle case ma anche nelle piazze e negli spazi pubblici, fino alle facciate dei palazzi!

Molte teorie già esistono in merito, e l’esperienza diretta ce le può confermare!

L’attenzione al dettaglio è fondamentale, non bisogna avere paura di dedicare tempo ad un progetto di restauro o di progettazione, perché le più grandi opere hanno impiegato anni per essere realizzate. La fretta spesso si lega alla superficialità!

Bisogna scegliere con cura i materiali, preferendo quelli naturali e non tossici, e abbinarli con sapienza. I colori complementari si illuminano a vicenda, mentre le tonalità simili creano un’atmosfera più pacata.

Le sfumature sono migliaia e c’è una differenza infinita tra un colore pastoso, polveroso, corposo, luminoso, ecc… Questo si riflette sul risultato finale in maniera preponderante!

Il dettaglio e il decoro sono la nostra vita, non scegliamoli in base alla praticita ma alla bellezza.

Spesso gli elementi naturali hanno bisogno di molta meno manutenzione e invecchiano rimanendo sempre belli!

Abbandoniamo definitivamente il cemento, il razionalismo e il fatto in serie e torniamo a progettare a scala umana e con attenzione alla persona!

Ph. da Pinterest

 

 

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L’Architettura..che fa risparmiare!

Un mese “fuori dal mondo” per capire che la soluzione è al di là, al di là di tutto, di tutte le nostre convinzioni e certezze!

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Tutto il giorno a lavorare sognando quei 15-20 giorni di vacanza come fosse l’ora d’aria di un carcerato; sognando di fuggire via lontano, da questo mondo, da questa città, che non ci piace, non ci soddisfa e non ci appaga!

Il sogno di un’oasi naturale in cui rilassarsi e ricaricarsi sembra sempre più appannaggio di  pochi facoltosi… mentre tutti gli altri devono accontentarsi del grigio cemento e dell’asfalto gommoso!

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La verità e che quando stiamo in mezzo alla natura, che sia mare o montagna, bosco o parco cittadino, stiamo così bene che non pensiamo ad altro che a goderci il momento!

Anche l’impulso a comprare svanisce!

Avete mai pensato a nuovi acquisti mentre siete sdraiti sulla spiaggia!?

Avete mai ragionato su quel vestito che vi piace mentre camminavate in un bosco?

Il vostro impulso a comprare si attiva quando siete insoddisfatti, quando il grigio del cemento deprime il vostro sistema cognitivo, quando le fredde case moderne ammutoliscono i vostri stimoli!

Una vita in vacanza è possibile sempre se si vive in una città in cui l’architettura è cosciente e sensibile ai veri bisogni dell’uomo; una città che cura la natura, che preferisce i parchi alle piazze, che invece di tagliere alberi ne pianta di nuovi, che favorisce la vita pubblica grazie a spazi e di qualità!

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Allora, non bisognerebbe più sognare per 11 mesi all’anno, perché c’è una architettura cosciente del bene che sa fare la natura su di noi, dell’importanza di una vita sociale di qualità, che agisce, quindi, conservando gli spazi verdi e usando materiali confortevoli e a rifiuti zero! È l’architettura in cui crediamo, noi e altri saggi professionisti, e che perseguiamo!

Un’architettura così fa risparmiare tempo è denaro perché spesso tutto ciò che ci serve è sotto i nostri piedi!

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Per maggiori info non esitate a contattarci, anche solo per consigli o chiarimenti!

Ph. da Pinterest