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Un lungo silenzio ..per ascoltare (…e riportare la bellezza a casa)

Le vacanze sono ufficialmente finite, ottobre è alle porte, ormai si può iniziare serenamente a pensare alla stagione fredda, e ai magici momenti che anche lei ci riserverà!

Un lungo silenzio per ascoltare, per ascoltarvi!

Un grande filosofo greco, Zenone di Cizio (ma di sicuro non solo lui) ha detto: “La ragione per cui abbiamo due orecchie ed una sola bocca è che dobbiamo ascoltare di più e parlare di meno”

Il web è sempre più un fiume in piena, non riusciamo a stargli dietro, qualcuno ne fa quasi un lavoro a tempo pieno, altri, senza dare troppo peso alle conseguenze, si accontentano del titolo ma poi si dedicano con solerzia a commentare, dedicando il loro prezioso tempo ad una causa tutta sua perché manca la base del dialogo che è l’ascolto.

Senza farla troppo lunga, vi ho osservato ed ascoltato, seguendovi, con affetto, nei racconti, in prima persona, delle vostre belle vacanze, per capirvi ancora di più, ancora meglio! Per aiutarvi poi e seguirvi nelle scelte, per riportare la bellezza a casa!

Cosa ho capito quindi?

La bella stagione ci ha fatto presto riscoprire il nostro ancestrale rapporto con la natura, siamo corsi al mare ai primi caldi e in montagna quando il caldo era insostenibile!

In entrambi i casi la natura è venuta in nostro soccorso incantandoci con i suoi giochi di luce a contatto con il caldo sole o ammaliandoci con le melodie note, ma sempre inaspettate!

Ne abbiamo approfittato per visitare le bellezze dell’architettura e dell’urbanistica, tutte concentrate nei centri storici, piccoli o grandi, l’attenzione ai dettagli sta solo lì!

Ci siamo inebriati di bellezza, guastandoci ogni dettaglio, dai decorati frontini, agli articolati capitelli, dai colori caldi e delicati, alla perfetta articolazione dei pieni vuoti, che possiamo trovare solo negli edifici tradizionali.

Le dimensioni contenute degli spazi storici hanno favorito il traffico pedonale a discapito di quello carrabile permettendoci di gustare un buon caffè e un dolcetto proprio fronte strada, così come ci piace, a contatto stretto con la vita!

Ci piace infatti farci travolgere dal traffico di persone e non di macchine!

Ci piace vedere sguardi e sorrisi, in un complesso articolato fatto di dettagli a scala umana.

Abbiamo apprezzato i colori dei centri storici e delle città turistiche, sempre caldi, corposi, e allo stesso tempo delicati ed eleganti.

I luoghi turistici sanno che l’individualità è importante, e che nella scelta di ogni dettagli si evince la cura per ogni persona.

Il fatto in serie ci avvilisce, l’originalità e l’unicità del fatto a mano ci onora e ci gratifica.

Ecco perché le più belle piazze hanno arredi particolari, studiati nel dettaglio e per quell’ambiente.

Ecco perché la bellezza, la comodità e la cura continua ne fanno una costante attrazione per i turisti.

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Siamo andati alla ricerca del bello e del curato, abbiamo scelto luoghi accuditi, in cui l’attenzione all’oggetto è anche attenzione alla persona e alla sua anima!

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Potendo, si è preferito soggiornare in case tradizionali, dove respirare tanta storia e tante esperienze uniche. I palazzi storici, le case tradizionali, fino alle masserie o fienili e monasteri ristrutturati, respirano vita, vita passata, ma esperienze sempre presenti! È il contributo corale, succedutosi negli anni,  che spesso rende un luogo davvero magico.

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Il sud d’Italia vi ha incantato con i suoi infiniti decori, il nord con le belle montagne e l’efficienza impeccabile.

Il grande assente?

Il cemento e le sue infinite distese senza soluzione di continuità;

La desolante architettura filo-razionalista, priva di decori e di dettagli e con essi spesso anche di attenzione

Il fatto in serie, troppe volte in maniera frettolosa e superficiale

Tornati a casa, le foto postate sui social sono crollate drasticamente, le nostre periferie grigie, piene di cemento ed asfalto, degradate ed anonime hanno presto spento i nostri sensi e il nostro entusiasmo e con essi la macchinetta fotografica!

Chi ha voglia di fotografare l’asfalto o il traffico delle macchine?

Almeno su internet risparmiamocelo!

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Non bisogna aspettare 12 mesi per ritrovare la serenità e i giusti stimoli perduti!

Si può imparare dai luoghi stupendi che hanno deliziato i nostri occhi e il nostro cuore e, consci delle scelte giuste, possiamo poi riapplicarle nelle case ma anche nelle piazze e negli spazi pubblici, fino alle facciate dei palazzi!

Molte teorie già esistono in merito, e l’esperienza diretta ce le può confermare!

L’attenzione al dettaglio è fondamentale, non bisogna avere paura di dedicare tempo ad un progetto di restauro o di progettazione, perché le più grandi opere hanno impiegato anni per essere realizzate. La fretta spesso si lega alla superficialità!

Bisogna scegliere con cura i materiali, preferendo quelli naturali e non tossici, e abbinarli con sapienza. I colori complementari si illuminano a vicenda, mentre le tonalità simili creano un’atmosfera più pacata.

Le sfumature sono migliaia e c’è una differenza infinita tra un colore pastoso, polveroso, corposo, luminoso, ecc… Questo si riflette sul risultato finale in maniera preponderante!

Il dettaglio e il decoro sono la nostra vita, non scegliamoli in base alla praticita ma alla bellezza.

Spesso gli elementi naturali hanno bisogno di molta meno manutenzione e invecchiano rimanendo sempre belli!

Abbandoniamo definitivamente il cemento, il razionalismo e il fatto in serie e torniamo a progettare a scala umana e con attenzione alla persona!

Ph. da Pinterest

 

 

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Il vostro balcone è pronto per accogliervi nella stagione più bella dell’anno?

Le giornate si fanno più lunghe e più calde, il sole invita ad uscire, e le ore in ufficio sembrano non finire mai; con la testa si e già al mare, ma con il corpo non si può fare a meno di vivere tra luoghi di lavoro spesso poco confortevoli e città trascurate!

Come assaporare quindi un po’ di vacanza nel periodo più bello dell’anno? Come approfittare dell’aria più mite e del sole carico di vitamina D, per rigenerarsi dalle piu lunghe giornate primaverili?

È possibile grazie al Balcone di casa!

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Il balcone o terrazzo, grande o piccolo che sia, può diventare il vostro piccolo Eden, grazie ad un piccolo accorgimento: farvi aiutare dalla natura!

Molte ricerche hanno dimostrato come stare a contatto con la natura sia antistress, rigenerante e curativo. I giardini e orti terapeutici sono una realtà e il nostro bisogno ancestrale della natura è ormai dimostrato su più campi, dalla biofilia alla biourbanistica;

Varie società hanno installato orti sui terrazzi degli uffici per permettere ai dipendenti di svagarsi e ricaricare le batterie!

Prendersi cura della natura poi, aiuta a rilassarsi e a concentrarsi meglio!

In questa vita in cui l’imperativo è ”stress’ non si può perdere l’occasione di inverdire quei fazzoletti d’aria che abbiamo!

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Come fare?

Intanto vi raccomando di affidarvi ad architetti professionisti perché nell’inserire piante sul balcone c’è bisogno di competenze di statica, di design, di storia dell’architettura (assolutamente in edifici storici) di illuminazione e insolazione, e non ultimo di piante!

Non c’è quindi vivaio o interior design che possa fare un progetto completo; un architetto si e vi può far risparmiare tempo e denaro!

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La natura sul balcone può fare davvero la differenza; può schermare dalle viste meno allettanti, può proteggere da sguardi indiscreti regalandoci la sensazione di stare davvero in una isola tropicale sperduta, può, proteggere l’abitazione dai raggi solari che in estate la infuocherebbero!

Non è importante la dimensione del vostro spazio aperto quanto piuttosto l’orientamento e la struttura portante; se esposto a nord o a sud avrà bisogno di essere schermato in maniera diversa e anche le piante stesse saranno scelte per far filtrare più o meno luce, ecc!

Un piccolo orto sul balcone, poi, può regalarvi cibo sempre fresco e a km 0, con davvero poca fatica, ma di questo nel parleremo in un altro post!

Il legno poi è il materiale del comfort per eccellenza e se si ha un pavimento vecchio o poco piacevole si può pensare di coprirlo con una soluzione galleggiante  in tavolati di legno da esterno; esistono ormai molte ditte che hanno realizzato prodotti dalla polvere di scarto della lavorazione del legno, resistenti e abbastanza economici!

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Le piante devono essere poi scelte in base alle loro esigenze di luce e di acqua, ma anche per l’effetto estetico che comporranno una volta messe insieme: essenziale evitare la monotonia di piante tutte uguali, come per gli essere umani, infatti, hanno bisogno di tanta compagnia, buona e varia! Si Si progettano le piante come per un bel vestito, componendo colori e forme che più si abbiano e si valorizzano!

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A seconda delle dimensioni poi si può osare con spazi dalle funzioni specifiche, o farsi aiutare da cuscini e  amache nel caso di dimensioni più contenute!

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L’imperativo è relax e la fonte di tutto è la natura e un buon architetto che vi aiuti a farli dialogare!

Quindi…cosa aspettate a preparare il vostro balcone per accogliervi al rientro dal vostro tram tram quotidiano?

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Buon weekend!

Ph. da Pinterest

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“Ciao, ho 12 anni, sono alto 1,70 m e ho ancora bisogno di giocare!” (ma dove?)

Gli adolescenti, cioè i ragazzi che hanno una età compresa tra gli 11 e i 18-20 anni, hanno ancora bisogno di giocare, eppure non ci sono parchi pubblici pensati per loro!

Ci si lamenta perché vandalizzano, perché sono maleducati, perché utilizzano e rompono i giochi dei “fratelli” più piccoli; ma cos’altro dovrebbero fare?

Sedersi a fare la calza come una nonna?

Sono un fermento di idee, nel pieno della loro potenza fisica e psichica; poi escono e si vedono sfrecciare davanti bimbi alti mezzo metro che saltano, dondolano, si arrampicano…e loro?

Quando vado ai giardinetti, pur in veste di mamma,  vorrei avere la bacchetta magica per rimpicciolirmi di molto e saltare su e giù; vorrei sperimentare tutte le avventure, salire sullo scivolo dal basso e fare l’altalena a testa in giù!

Non posso ma l’età che avanza e la bacchetta magica che non esiste (non lo sapevate?) mi aiuta a farmene una ragione!

Come può doversene fare una ragione un adolescente?

Come si può continuare a realizzare parchetti installando i soliti giochi preconfezionati, sempre al centro, sempre senza valutare percorsi, ombreggiature, e poi età e caratteristiche della popolazione che ne usufruirà?!

BASTA!

Si progetta con la testa e non con la mano in tasca (pensando solo a chi sarà l’amico “più caro” a cui affidare l’appalto)!

Quando si progetta ricordiamoci delle persone!

Per chi non avesse idea di ciò di cui sto parlando…

Esempi di parchi pensati per tutti ce ne sono….

Questi sono solo alcuni, accessibili anche agli adolescenti:

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Ph. da Pinterest

Foto di copertina dell’archivio privato di Francesca Ianni architetto

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Troppe chiacchere in architettura: il verde davvero sostenibile!

All’Università un professore ci spiegò un giorno: “le tavole di un architetto non dovrebbero mai avere testi perché dobbiamo essere bravi a comunicare anche solo con le immagini”

L’architettura infatti ha poco a che fare con le chiacchere e molto con i fatti e se è vero che della cultura non bisogna mai averne abbastanza è anche vero che l’architettura è cultura che si fa materia, che si fa funzione, che è custode di sentimenti e sensazioni!

Succede poi che a forza di parlare ci si scordi del fare e si finisce per interpretare le parole ognuno a modo suo, col rischio di incorrere in errori irrimediabili!

Questo è quello che sta avvenendo per l’architettura sostenibile, o green, o verde, o come preferite definirla!

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Dolce e Gabbana, 2014-2015

Non c’è progetto che non si vanti di essere sostenibile, verde, ma poi nella sostanza sono pochi gli esempi meritevoli di questo titolo e poche quindi le occasioni da cui imparare!

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Birgit Kos by Mario Testino for Vouge US August 2017

Difficile infatti spiegare a parole le diverse sensazioni che si provano a stare in uno scantinato o sopra una collina! Lo sappiamo tutti cosa si prova eppure se dovessimo raccontarlo a qualcuno che non lo ha mai vissuto dovremmo appellarci a sinonimi, improvvisare stati d’animo, fare esempi che si avvicinano, ma non sarebbe mai come sperimentarlo dal vivo!

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Succede così che a forza di raccontare che basta un po’ di verde per cambiare le sorti di un edificio o di una città, ci ritroviamo invasi da improbabili pareti verdi, che durano il tempo della fiera, piante e fiori che sbucano dal pavimento pur non avendo le giuste condizioni per fiorire, …grattacieli di cemento appellati come “biofilici” solo perché nel progetto sono stati inseriti tanti begli alberi, che sopravviveranno solo a patto di una INsostenibile e continua manutenzione!

49d2fddb96b4d17e7df865036f9a078cPer godere degli effetti benefici della natura, bisogna viverla, starci a stretto contatto, ma  con quella vera, quella che affonda le radici nella terra e da essa si nutre!

Non c’è wallpaper a tema o lampada-vaso che tenga che possano uguagliare la vista di un bel viale alberato o una passeggiata in un parco; non c’è vasca o piscina che regalino i benefici di un bagno nel mare d’agosto!

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Ho invoca l’aiuto del mondo della moda, e delle sue capacità di comunicazione, per  farvi capire, immedesimandovi nelle modelle, la differenza tra lo stare a contatto con la natura e illudersi di farlo!

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Queste immagini, quasi al limite della realtà, rendono bene la sensazione fresca e selvaggia della foresta, del bosco o di un folto giardino!

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Vouge Brazil, May 2017, Josephine Scrivere by Giampaolo Sgura

Scorrendo oltre potete invece vedere esempi in cui la natura c’è, ma sotto forma di rappresentazione o ispirazione e anche se i colori e le forme sono molto simili, l’ambiente, e di conseguenza le sensazioni, cambiano completamente!

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Vogue China August 2016 Vanessa Moody by Camilla Akrans
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Foto di Annie Leibovitz
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Alessandro Michele per Gucci
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Gucci, Spring 2016

 

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Gucci, Spring 2016

 

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Vouge Germano, october 2013, Codie Young by Giampaolo Sgura

Tutto è più statico, rigido e monotono!

Mancano le sfumature e l’imprevedibilità, l’aria umida e sana, ..manca la vita!

Non c’è la facciamo ad essere più bravi della natura, inutile intestardirsi! E allo stesso tempo non ne possiamo fare a meno, è un bisogno primario e ancestrale!

Quindi non fatevi intontare da chiacchere senza sostanza e fate di tutto per tutelare la natura, quella vera!

Non pavimentate un giardino solo perché il prato sporca e ha bisogno di manutenzione; non rinunciate ad un balcone o terrazzo pieno di verde, non accette che vengano abbattuti alberi senza poi piantarne di nuovi e a quantità!

Le sorti della città sono in mano a ogni singolo cittadino!

Ph. da Pinterest

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Comunque vadano le elezioni 2018 (Ops!…siano andate) l’unica soluzione è la rigenerazione dal basso

Cambiano i politici ma la città è sempre la stessa!

Non è solo un problema di gestione ma di cultura: un tempo lo spazio pubblico era solo una estensione di quello privato e così ci si sentiva responsabili della sua cura e del suo uso; questo ancora avviene in molti centri storici dove le viuzze sono sempre adorne di vasi e fiori, di nonnine che sferruzzano sulle sedie portate da casa, di panni stesi!

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Qual’è il limite, nei centri storici, tra spazio pubblico e spazio privato? È difficile definirlo perché il passaggio è molto graduale e la strada ne risente dell’influenza positiva dei suoi abitanti: a tratti è zeppa di fiori, a tratti ricoperta di ceramiche lungo le facciate, talvolta si trova un cuscino su una scaletta di accesso; i numeri civici non sono mai uguali mentre la strada è costantemente limpida! Avete mai visto le viuzze pedonali di un centro storico sporche? Io mai!

Quando ero piccola ho vissuto per un periodo nel più entusiasmante parco giochi di sempre: il piccolo borgo di Collepardo, in provincia di Frosinone. Per noi bimbi era come una gigantesca casa delle bambole: i genitori seduti sull’uscio di casa, i ragazzi sulle scalinate della chiesa; i bambini sempre in movimento! Le sbarre di ferro a borda strada ci permettevano di girare come gli acrobati al circo, le scalette degli ingressi erano un modo per sperimentare percorsi nuovi, le piantine che crescevano sui muri spaccati o tra i sampietrini erano la base per infiniti giochi di ruolo, ecc..

La vita si svolgeva in uno spazio condiviso che era responsabilità di tutti!

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Poi la città funzionalista ha rimesso tutti a loro posto: quello che è privato te lo gestisci tu e quello che è pubblico il Comune!

Questa entità astratta ha rubato la libertà dello spazio pubblico e allo stesso tempo è diventato il capro espiatorio per ogni male della città! Qualsiasi problema è causa di una cattiva gestione della città, e mai ci si interroga su quelle che sono le nostre responsabilità su uno spazio che anche nostro!

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Ancora oggi comunque non disdegnamo di sperimentare la città a modo proprio; pensiamo al caso in cui ci sediamo sulle scalinate, o sul bordo delle fontane, anche se non sonobstate pensate pervquesto scopo; ci sdraiamo a terra nei parchi pubblici come stessimo sul letto di casa, o partecipiamo a grandi eventi  accalcati a sconosciuti!

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Il senso della città come il vivere in comunità fa ancora parte di noi; è arrivato il momento di fare un passo avanti eeprendere coscienza che se vogliamo davvero una città, un paese, migliore dobbiamo iniziare curando e migliorando il fazzoletto di terra di fronte alla nostra abitazione. Solo così, facendo ognuno il suo, si avranno città moderne, funzionali e belle come i nostri magnifici centri storici!

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Volete essere anche voi i protagonisti della Rigenerazione e non solo tante anime in fila in attesa di verdetto?

Partiamo insieme per questo progetto condiviso!!!

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Ph.da Pinterest

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L’architettura deve essere Corretta o Scenografica?

Il dilemma senza fine tra l’essere giusti, corretti ed essere appariscenti, scenografici!

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In uno dei miei primi lunghi viaggi di ritorno dall’università, mentre ricaricavo le energie spalmata su uno dei tanti sedili sfasciati del treno, vedo passare una ragazza senza tempo, bellissima ed elegante, fisico perfetto appena accennato in un tailleur classico e gonna fin sotto il ginocchio! Non era appariscente ma era perfetta!

Tra le altre donne con cosce all’aria, pellicce e colori vistosi, la sua bellezza non era chiassosa eppure era indiscutibilmente superiore!!!

Allo stesso modo c’è una architettura elegante, perfetta nell’assolvere le funzioni richieste, di una bellezza appurata, nelle sue linee universalmente apprezzate; corretta nel ricercare come prima cosa la soddisfazione dell’utente finale!

Negli anni, man mano che le crescenti abilità pubblicitarie hanno cambiato le sorti del commercio, si è fatta largo una architettura appariscente, scenografica, frivola e veloce, proprio come uno spot! L’architettura dello show, l’architettura più nota appunto per la sua natura vistosa!

Quanti sono andati a vedere, incuriositi, l’acqua della Fontana di Trevi a Roma tinta di rosso e quanti ancora invece si sono soffermati sulla bellezza di quel bene culturale, sugli infiniti decori e dettagli, ecc? Pochi e forse erano turisti!

La bellezza usuale non ci colpisce e quindi non fa notizia!

Ma l’architettura non può limitarsi a fare notizia!

E’ giusto quindi fare una architettura scenografica, che fa notizia o una architettura duratura, comoda, corretta, per le persone?

L’architettura dello show può andare bene per eventi temporanei, per le pubblicità, per le feste; ben diverso è il quotidiano dove l’architettura deve pensare a molteplici fattori che vanno dalla luce ai materiali, dalla salute ai colori, dalle temperature ai rumori, ecc…e molto dipende dal fine che un determinato edificio deve avere!

L’edificio della copertina è la Fondazione Prada a Milano, ad opera dell’architetto Rem Koolhaas che ha trasformato una distilleria risalente agli anni Dieci del Novecento nella nuova sede permanente della Maison Prada a Milano.

Sulla stessa linea anche l’intervento per la Boutique Chanel ad Amsterdam ad opera dello studio MVRDV.

Si è preso un edificio, si è stravolta completamente la sua vocazione ottenendo qualcosa di completamente diverso, nuovo! Non un recupero ma una vera e propria sostituzione: malgrado sia stata mantenuta la dimensione e l’alternanza delle bucature, la parete interamente vetrata e la conseguente diversa luminosità passante, ha segnato l’unità delle facciate del complesso architettonico. Un intervento vistoso che ha cancellato ogni traccia delle preesistenze e con esse i loro valori!

Eppure Coco Chanel rivoluzionò si il concetto di eleganza femminile, sostituendo i poco comodi e opulenti abiti dell’epoca, con abiti più lineari e funzionali, ma il suo stile è rimasto indiscusso nel tempo perchè era carico di armonia e bellezza!

Quindi non è la novità in assoluto ad essere vincente ma la vera innovazione!

Gli interventi di Milano e di Amsterdam sono più vicini ai pantaloni strappati, che tra l’altro non mi sono mai piaciuti!

 

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Boutique Chanel, Amsterdam
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Boutique Chanel, Amsterdam

 

 

Contemporaneamente, sempre a Milano, altri interventi, sicuramente meno chiassosi, hanno deciso di riqualificare degli edifici industriali mantenendo intatta la vocazione ma consentendo il riuso!

Dopo tutto non è sempre necessario laccare gli edifici per metterli a nuovo!

Il fascino di queste strutture sta proprio nei muri sgretolati, nelle travi decorate dalla ruggine, nell’atmosfera comoda e rilassata!

 

Cascina Cuccagna Milano

“Progetto Cuccagna recupera all’uso pubblico dei cittadini i preziosi e grandi spazi della settecentesca omonima cascina urbana, fin qui cadente e abbandonata, per farne un luogo di incontro e aggregazione, un laboratorio attivo di cultura, un punto di riferimento per la ricerca comune di benessere sociale e di qualità della vita. Un’impresa esemplare sostenuta e finanziata da chi ha a cuore il futuro della città. “

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Fonderie Milanesi, Milano

“Per trovare le Fonderie Milanesi, bisogna addentrarsi in un cortile ricoperto di ghiaia, su cui si affacciano garage e officine. È come fare una passeggiata indietro nel tempo, nella Milano di un secolo fa. In fondo, quasi nascosta, una ex fonderia artistica trasformata nel 2013 in un locale dall’aria magica, frutto di un lavoro di recupero che ha salvaguardato anziché stravolgere”

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Questi progetti hanno regalato atmosfere davvero originali pur mantenendosi intatti!

C’è una moda bella e sostenibile … (vedi approfondimento:   https://wordpress.com/post/iannifioriniarchitetti.wordpress.com/1202 )

..ma è scomoda e laboriosa: la moda dei popoli dell’Oceania, che ancora sanno vestirsi di foglie e fiori, regalandoci scenografie spettacolari, ma sono legati a lunghe ore di lavoro per preparali e spesso sono pesanti da indossare!

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Come per la moda, anche l’architettura non è sufficiente che sia bella e ancora meno appariscente!

L’architettura deve essere buona!

Ph. da Pinterest

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Calendario dell’avvento de La Buona Architettura – 6) …meglio il #legno !!! Riportare la #natura nel #costruito: il caso dei luoghi #terremotati!

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9 dicembre 2017

6 – …meglio il #legno !!!

Riportare la #natura nel #costruito: il caso dei luoghi #terremotati!

“Meglio il legno. Che è un materiale leggero, flessibile, riciclabile, rinnovabi­le, sicuro. Si tagliano gli alberi per co­struire quelle case temporanee e se ne piantano tre volte tanti. E quando, dopo quattro o cinque anni, si buttano giù le case, al loro posto si fa nascere un bo­sco e si ricicla il legno usato. Si lavora, insomma, sulla natura. Meglio dimenti­carsi quel cemento armato che rende tutto meno elastico e più vulnerabile».
Intervista a Renzo Piano – Corriere della Sera, 9 aprile 2009”

Meglio il legno…e ancora meglio gli #alberi..

Un interessante progetto, #Nature, dell’associazione VIVIAMOLaq, interviene nelle aree colpite dal sisma del 2009 per riportare speranza agli abitanti di quei luoghi con interventi di rigenerazione urbana nel costruito!

“I luoghi che abitiamo e la qualità degli stessi, influiscono sulla qualità della vita, vivere nei container senza avere luoghi di aggregazione al coperto o piazze di ritrovo e svago, non può che rendere ancor più difficile la vita in questi posti.

Per questo VIVIAMOLaq si impegna a progettare interventi dal forte carattere sociale, cercando di realizzare spazi all’aperto di qualità che possano rendere migliore la vita di chi vi abita.

Il progetto si pone come obiettivo quello di integrare le soluzioni di emergenza con la Natura. Uno spazio verde in cui 50 alberi verranno piantati e prenderanno il posto dell’attuale parcheggio asfaltato, andando così a creare un vero e proprio polmone verde.

Bisogna ricordare, inoltre, che il verde ha anche un altro importante ruolo, ha un effetto notevole sul benessere psicofisico di chi fruisce dei luoghi. Il colore, gli odori, il cambiamento stagionale delle chiome, rendono sicuramente più vivibile e rilassante l’ambiente, favorendo la concentrazione e aumentando anche la creatività.

Riportare la natura nel costruito è un importante esempio progettuale e sociale che ricorda quanto sia fondamentale integrarla al fine di non avere luoghi fatti di solo cemento, ma in cui l’artificio umano si incontra con la natura generando spazi di qualità.”

Foto e testo: http://www.architetturaecosostenibile.it