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Quando volevamo essere bambini..

Non siamo più bambini, eppure pensiamo di poterlo essere a piacimento quando vogliamo, basta un po’ di spensieratezza e nessuna responsabilità!

Ma non è sufficiente! Per essere bambini, ci vuole energia allo stato puro, vera spensieratezza, ingenuità, curiosità all’ennesima potenza!

Non siamo bambini e non lo saremo mai più! Proprio per questo è importante che i bambini possano vivere liberamente la voglia di sperimentare e la necessità di conoscenza, seguendo, senza remore, i propri istinti!

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Fuji Kindergarten, Tachikaw, Tokyo – Studio Tezuka

Ecco che questo asilo soddisfa a pieno l’esigenza di movimento, curiosità e sperimentazione, tipica di ogni bambino eelo fa  stretto contatto con la natura, nostro bisogno primario!

Così spiegano infatti i progettisti e coniugi Takaharu e Yui Tezuka: “Siamo stati determinati nel voler condurre il giardino esterno anche all’interno dell’edificio, attraverso i tre alberi di Zelkova, nei limiti del possibile; ed abbiamo voluto creare un edificio con spazi fluidi e continui, aperti verso l’interno grazie alla pianta circolare”

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Fuji Kindergarten, Tachikaw, Tokyo – Studio Tezuka

Il cerchio è una forma accogliente, simula il grembo materno e ci fa sentire tutti più sicuri.

Il rapporto costante con la natura è assicurato dalle grandi e continue vetrate, che permettono di godere della luce naturale per gran parte della giornata; la copertura, con pavimento in legno, è un grande spazio di gioco, che parte dal piano terra e sale idealmente verso il cielo. Non c’è separazione fisica come non c’è separazione nella mente dei bambini, che così sono sempre liberi di scegliere e sperimentare!

 

 

La presenza costante della natura raggiunge il massimo livello grazie al contatto giornaliero con sequoie centenarie che crescono proprio dentro gli spazi scolastici

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Fuji Kindergarten, Tachikaw, Tokyo – Studio Tezuka

 

I bambini sono liberi di salire e scendere dall’albero per puro gioco o per salire sul tetto o…..quello che la fantasia gli consiglia!

Ogni giorno crescono insieme alla natura che li li circonda imparando vicendevolmente che cosa è la vita!

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Fuji Kindergarten, Tachikaw, Tokyo – Studio Tezuka

Approfondimenti

https://www.architetturaecosostenibile.it/architettura/progetti/nel-mondo/albero-asilo-fuji-kindergarten-403/

-https://it.tiny.ted.com/talks/takaharu_tezuka_the_best_kindergarten_you_ve_ever_seen

Ph. da Pinterest

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Elezioni 2018…e l’architettura partecipata!

Che c’entra l’architettura con la politica?

 

Molti pensano agli architetti come l’angelo nero del politico di turno, ma se così fosse non ci sarebbero tanti architetti a spasso!

Purtroppo non ci ascolta nessuno, anche li dove è di nostra competenza!

Ma arriviamo al dunque: cosa c’entrano le elezioni 2018?

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C’entrano nel momento in cui le scuole diventano la sede per questo importante evento!

E dove altro farlo altrimenti?

Molti ragazzi staranno gioendo per questi giorni di vacanza, senza pensare che quello che non impareranno in quei due giorni di scuola non lo impareranno più, perché la vita non da tempo di recuperare, mai!

Quindi nel momento in cui i giovani cedono un po’ della loro cultura per gli affari degli adulti, è giusto anche ricordarci quanto sia importante ascoltare la loro voce, attraverso PROGETTAZIONE PARTECIPATA con i BAMBINI?

Ecco che l’architettura inizia ad avere a che fare con la politica!

Gli edifici, dove i nostri ragazzi studiano oggi, sono ben lontani dalle Scuole Innovative di cui si e largamente dibattuto negli ultimi anni: sono spesso edifici destinati a usi differenti o pensati, molto tempo fa, come contenitori vuoti!

Ma qualcuno si è mai posto la domanda di chiedere agli studenti, bambini e ragazzi, come vorrebbero che sia la loro scuola?

C’è una strada percorribile ed e quella della Progettazione Partecipata con i bambini:

Il riconoscimento dei diritti dell’Infanzia attraverso la convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia, stipulata a New York nel 1989, (ratificata in Italia dalla legge 27 maggio 1991,  n. 1761) riconosce i bambini come cittadini a cui spetta il diritto di esprimere liberamente la propria opinione su ogni questione che lo interessa, nonché l’accessibilità ad occasioni di partecipazione ed opportunità di
autodeterminazione.

Inoltre afferma che “Il soddisfacimento delle esigenze dei bambini e dei giovani
presuppone, per quanto dipende dall’amministrazione comunale, che si offrano loro, così come a tutti i cittadini, spazi, attrezzature e servizi adeguati per il loro sviluppo sociale, morale e culturale”.
La Carta riconosce quindi il ruolo formativo dell’ambiente urbano e la corresponsabilità
che esso ha nello sviluppo socio‐culturale di tutti i cittadini, a partire dai bambini,
demandando altresì il compito di salvaguardare questo ruolo alle amministrazioni locali delle città che la hanno sottoscritta.

Da quest’anno, quando tornate tutti a scuola, per vostre, ringraziare i nostri ragazzi e ricordatevi che non hanno voce in capitolo per quanto riguarda la città che abitano ed è ora che qualcosa cambi!

 

Quando già ne parlavo…di progettazione partecipata: https://iannifioriniarchitetti.wordpress.com/2017/11/21/quale-la-progettazione-piu-bella-e-piu-difficile/

Qui qualche info in più!

Ph. Pinterest

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Chi ha paura dell’Architetto?

“Costa tanto”, “Decide tutto lui”… “Ha idee strane!”…

Quante se ne sento sugli architetti?

Nell’antichità l’architetto era l’uomo di cultura per eccellenza, doveva sapere quasi tutto, della tecnica, dei materiali, ma anche del clima, della psicologia, ecc… Come dimenticare la soluzione geniale che ha studiato il Brunelleschi per la Cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze, e tutti gli esempi eccellenti che si sono susseguiti nell’antichità!

Anche oggi l’architetto deve essere un po’ tuttologo, perché vicino agli studi tecnici deve accostare un eccellente buon gusto, una strepitosa sensibilità verso il genere umano, una conoscenza della storia, del design, dei colori, della natura, e così via!

Troppi si sono improvvisati architetti pensando che fosse un gioco facile, ed invece l’architettura è come prima cosa Amore, amore per questo mestiere che è ancora prima una Passione!

Non abbiate quindi paura dell’Architetto perché…

1. Un architetto vi ascolta e non fa di testa sua!

Il dialogo è molto importante in tutte le situazioni e così anche quando ci si avvia ad un nuovo progetto è importante saper comprendere a fondo le esigenze del cliente e quindi i requisiti che dovrà avere il prodotto finale. Il progetto non è solo una questione estetica o funzionale ma implica una profonda conoscenza ed attenzione verso il fruitore finale. Conoscenza che avviene solo attraverso un continuo dialogo ed un attento ascolto!

2. Un architetto può farvi risparmiare e anche molto

Un architetto infatti sa come valorizzare i vostri immobili, gli spazi e le preesistente in generale! Vi siete accorti di come stanno tornando di moda cementine e marmittoni? Un architetto sa come valorizzarli dando all’appartamento un aspetto nuovo e originale!

Una volta si sarebbe demolito tutto, oggi l’architetto aiuta a conservare e riutilizzare!

Il riuso spesso regala spazi davvero belli, originali ed unici!

Prima di buttare via qualcosa quindi, provate a contattare un architetto!

3. Un architetto non fa cose strane, bensì cerca di trovare nuove soluzioni

Purtroppo l’architettura degli ultimi cinquant’anni non ci ha regalato esempi interessanti, pochi progetti a misura d’uomo, mega sculture senza senso, una infinità di ecomostri!

Anche io ho paura di alcuni architetti, ma non ho paura di me stessa, perché so che solo attraverso l’ascolto attento si può arrivare a buone soluzioni e solo essendo molto umili si può davvero fare bene! L’architetto deve dimenticare di autocelebrarsi per celebrare piuttosto la vita, quella vita che scorre tra le stanze, su e giù per una montagna, di corsa in un giardino!

4. L’architetto è il dottore degli spazi

Come non si vive bene quando si ha una malattia così non si sta bene quando lo spazio intorno a noi è gestito male; ricordo sempre le parole di una professoressa dell’Università quando ci spiegava come fosse importante potersi muovere con fluidità negli spazi ed entrando nel dettaglio ci raccomandava che tra la porta e la porta finestra di una stanza non ci fossero elementi d’arredo che potessero essere da ostacolo! La casa poi è lo specchio in cui ci vediamo ogni giorno, se non è piacevole per tutti e cinque i sensi, non ci farà stare bene!

Chi ha ancora paura dell’Architetto??

Spiegateci il perché, raccontateci le vostre esperienze, lasciatevi andare ai commenti più cattivi, senza remore…..e magari qualche architetto può anche raccontarci perché e se ha mai avuto paura di un cliente!

Di seguito alcuni esempi di riuso eccellentemente riusciti e con poca spesa

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Foto da Pinterest

 

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Qual’è la progettazione più bella e più difficile?

Qual’è la #progettazione più #bella e più #difficile?

#Progettare per i #bambini!!!

E’ #bello perchè nell’#immedesimarsi (#necessità di ogni #progettazione) si respira un pò della loro #spensieratezza;

E’ #difficile perchè per quanto siamo stati anche noi bambini, da adulti proprio non possiamo capirli!

L’unica #soluzione è #ASCOLTARLI, con un #ascolto #attivo e #COINVOLGERLI nelle #decisioni attraverso la #progettazione #partecipata!

Può sembrare tutto ovvio o scontato, ma già quando avete scelto la cameretta dei vostri figli avete mai pensato di interrogarli, di includerli, di capire di cosa avessero bisogno loro? O vi siete fatti coinvincere a incastrare qua e la scaffali chiusi e aperti come se le energie infinite dei bambini si potessero incasellare?

Di cosa hanno bisogno i bambini quindi? Vi svelo un primo segreto: I BAMBINI hanno bisogno di SPAZIO, spazio per giocare, spazio per sperimentare, spazio per vivere!!! Hanno bisogno di spazio per spostare le sedie e i tavoli e creare un castello, spazio dove fare le capriole, spazio dove costruire una torre con i giochi ma anche con altro… E allora perchè le camerette esco tutte già belle e composte latsciando ai bambini solo la libertà di sedersi o sdraiarsi! Ricordo che quando con i miei ci eravamo trasferiti nella casa nuova, e ancora non avevamo tutti i mobili, io e mio fratello, ogni sera, ci divertivamo a cambiare posto ai letti apribili!

Anche gli #spazi #pubblici non sono da meno nel rispetto del #diritto dei bambini alla #città: la progettazione è relegata a pochi “esperti” e tra questi mai figura neanche un bambino!

I bambini subiscono le scelte degli adulti:

“Come tutti sanno l’unico contributo della scuola al processo decisionale pubblico avviene periodicamente quando i locali scolastici vengono usati come seggi elettorali. I bambini hanno un giorno di vacanza. I riti di civismo non devono essere esposti ai loro occhi ironici e curiosi” (L.Moretti, V. Petrucci, Il gioco non si arresta; gangemi editore)

Mentre i centri storici ancora sono i luoghi del gioco diffuso e della sperimentazione, nelle città moderne, tra parcheggi e strade carrabili, sono stati occupati tutti gli spazi liberi per il gioco e i bambini sono costretti in aree delimitate e con giochi monotematici che stancano preso l’animo dinamico dei piu piccoli; questo perchè l acittà dei bambini è decisa dagli adulti; un pò come se venisse uno sconosciuto a decidere per noi come vestire o quale divano mettere in casa!

Per chi volesse saperne di più sulla progettazione partecipata con i bambini vi consiglio il libro “Il gioco non si arresta, pratiche di progettazione partecipata per il diritto alla città di bambini e di ragazzi” a cura dell’architetto Viviana Petrucci e dell’educatrice interculturale Laura Moretti

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Foto: illustrazione di Gemma Capdevila