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L’architetto durante le feste

Pillole di architettura:
Non è mai una questione di dimensione dello spazio bensì della sua corretta gestione!

Un monolocale può essere una reggia se ben gestito, una reggia può essere infinitamente scomoda se mal progettata!

La mente dell’architetto non riposa mai… Dove va il suo sguardo indaga, prende le misure, sposta gli oggetti, ne immagina altri…
Le vacanze sono un momento molto delicato in cui l’andare di casa in casa sottopone l’architetto ad un forte stress di continua riorganizzazione mentale dello spazio intorno senza poter far molto più che elargire qualche prezioso consiglio!

Ecco perché proprio oggi voglio lasciarvi questa pillola di architettura: non c’è spazio che non possa essere reso perfetto, basta crederci!

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Foto da Pinterest

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Chi ha paura dei colori scuri?

Chi ha paura dei colori scuri?

Io ne ho avuta per un po’, forse perché ho conosciuto solo ambienti interamente cupi, sia per la scelta dei toni che per la mancanza di luce naturale o di una cattiva gestione di quella artificiale

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Ho iniziato a familiarizzare con i colori scuri grazie ad un libro dal titolo “le conseguenze del colore” di Hans Blomquist, che mi ha fatto riflettere su come spesso possano contribuire a realizzare un ambiente rilassante e silenzioso, un po’ come quando scende la notte e ci ricorda che è arrivato il momento di riposare

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Anche per le camere da letto, come per le aree riservate al riposino pomeridiano dei bimbi nelle scuole, i colori scuri, simulano la notte e inducono più facilmente il sonno!

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I colori scuri inoltre sono ottimi per dare risalto solo ad alcuni elementi più chiari, facendone sparire altri sullo sfondo;

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Grazie ad una attenta gestione dei colori e dell’illuminazione possiamo decidere cosa porre in risalto e cosa no, un po’ come quando in una mostra d’arte s’impone una luce forte sull’opera in questione e tutto il resto è buoio

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Basta che un elemento sia chiaro, brillante come l’oro o illuminato, per poter risaltare su un contesto dai toni cupi!

Diverso è il caso in cui su uno sfondo dai colori chiari e luminosi si posiziona un elemento scuro; quest’ultimo, malgrado il contrasto, non risulterà ma apparirà come un buco, un vuoto della composizione!

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Non abbiate paura quindi di giocare con i colori, sono degli strumenti potenti che possono cambiare le sorti di uno spazio! Fate solo attenzione a calibrare e scegliere con cura ogni dettaglio perché è lì che si dedice se il risultato di Ale sarà piacevole e vivibile o no!

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Allora, di chi voi dopo questo post ha voglia di ricolorare il mondo intorno a sé?

 

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Perché Halloween attira?

Tra teschi e scheletri, ragni pendenti e zucche animate, non posso fare a meno di chiedermi come è possibile che attiri così tanto essere circondati di mostri e demoni spaventosi, che a me invece incutono ancora non poca paura!

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Da piccola i mostri erano un nemico da fuggire, …i film dove c’erano demoni e vampiri non si vedevano,… Eravamo protetti da un mondo che non aveva niente a che fare con la vita!

Ma perché invece oggi si accoglie con così tanto entusiasmo i simboli della non vita, della paura e della violenza…e soprattutto cosa ha a che fare tutto questo con l’architettura e l’interior design?

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Non mi attardo a spiegarvi il mistero….. Credo che il successo di Halloween sia dovuto al fatto che sia in fondo molto Hygge: con le candele, le luci soffuse, i toni scuri, … è tutto estremamente rilassante!

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Halloween incarna ciò che è in atto nelnpassaggio alla stagione fredda: la natura si riempie di arancione, tra zucche, mandarini e foglie secche; le giornate si accorciano ed è tutto rapidamente più cupo; il sole sempre più basso regala atmosfere rosate; ecc…

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I toni cupi poi, evocano il momento in cui si può andare a dormire, quando fa notte, motivo per cui spesso le camere da letto o gli ambienti dove si cerca un’atmosfera di relax, sono spesso sui toni che vanno dal blu notte all’azzurro!

In fondo quindi il festeggiare Halloween è solo un modo per esorcizzare questo passaggio verso l’inverno, cercando di prenderne il lato più piacevole e caldo;…se almeno ci fossero meno mostri e più calore umano … Più Hygge e meno Halloween…stessa iniziale nel nome ma finalità molto diverse!

 

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La Modernità in Architettura

Che cos’è la #modernità?

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La vicenda del villino di via Ticino, nel quartiere #Coppedé a #Roma, e tutte le polemiche conseguenti, non riescono a lasciarmi indifferente!
Se qualche giorno fa mi sono interrogata sulla #bellezza e se fosse veramente #relativa, oggi preme forte una nuova questione:

Ma che cos’è la modernità?

Ce se ne riempie la bocca, chi usandola come termine dispregiativo e chi inneggiando al cambiamento e all’innovazione!

Innanzi tutto la modernità non è #innovazione, perché se quest’ultima presuppone un cambiamento in meglio, la modernità è un #cambiamento e basta!

La modernità è qualcosa di diverso dal passato e dal futuro e quello che oggi si intende come modernità, sarà tradizione nel futuro!

La modernità quindi non è un avanzamento rispetto al passato ma solo un cambiamento:
La storia ci insegna come sia insito nell’essere umano la necessità del cambiamento, della novità ed è particolarmente evidente nel succedersi delle mode!
Come dopo gli eccessi #barocchi si è avuta necessità di tornare ad una #sobrietà #rinascimentale, così dopo le architetture #razionaliste, propense alla sperimentazione della #forma, si auspica ora una maggior #cura nei #dettagli e con essa una maggior #attenzione alla #persona!

Se il #movimento #moderno si è imposto per il suo desiderio di staccarsi dalla tradizione, intesa non solo come tecnica architettonica e artistica ma anche come usi e costumi, le conseguenze non sono state sempre virtuose dato che molti seguaci, persa la motivazione originale, hanno prodotto edifici vuoti di estetica e di contenuto di cui il peggiore esempio sono le palazzine che hanno rapidamente invaso gran parte delle nostre città!
Ancora oggi, chi è nato negli anni in cui il movimento moderno ha preso piede, non riesce a cedere lo scettro ad un nuovo modo di fare architettura e arte perché sente forte ancora la voglia di rivalsa che simboleggiava il razionalismo verso la tradizione!
Io sono nata in un altro periodo, non ho subito le imposizioni di una cultura rigida che si basava sul patriarcato; ho sofferto invece queste architetture vuote, con poco valore e qualità e sento forte il bisogno del ritorno ad una architettura della persona e per la persona! Parlo di ritorno, anche se ritorno non è, perché è sempre un andare avanti, con nuove aspettative e nuovi valori, perché vedo nell’architettura storica, quella spontanea, una attenzione alle necessità primarie, che si sono perse nel progetto su carta, responsabile di una distanza a volte incolmabile!

Che cos’è per voi la modernità?

Ph. Pinterest

#francescaianniarchitetto
#mammarchitetto

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Il progetto esperienza

Il #progetto di #architettura è innanzi tutto una #esperienza!
Un’esperienza in cui confluisce ciò che hai accumulato nella vita fino a quel punto, ciò che puoi immaginare per il futuro, ciò che puoi imparare nel tuo rapporto di conoscenza dell’utente finale e del committente!
Il progetto è qualcosa che ti passa dentro e ti segna e te lo porterai con te nelle prossime avventure!
Il progetto è una esperienza sia che si tratti di una cantina che di un museo, di un giardino o di un piano urbanistico; il progetto è per le persone, parla di persone, è fatto dalle persone e non può prescindere da sentimenti, emozioni, riflessioni, perchè il viaggio attraverso la conoscenza degli utenti finali di un tuo qualsiasi gesto è qualcosa di cosi importante che non puoi fare a meno di metterci il cuore! Buon lavoro a tutti gli amici e colleghi architetti…

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Pillole di Architettura: la Cantina di una volta (come può l’architettura influenzare uno stile di vita sostenibile)

#Architect Ando: # Focus la #cantina di una volta

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La #cantina di mio #nonno era grande quanto il soggiorno, che poi in realtà più che soggiorno era una grande cucina!

La cantina era un luogo #multifunzione dove riporre il vino appena imbottigliato, stilare la legna per il camino, conservare il cibo, fresco o nei barattoli, aggiustare le cose, poggiare momentaneamente i vuoti a rendere, ecc!
Era un luogo davvero prezioso che oggi abbiamo dimenticato e con esso il fai da te, il #riuso e la #vita #sostenibile in generale!

Come si fa ad immaginare una #vita #senza #rifiuti, senza #imballaggi, se poi non abbiamo un luogo comodo dove riporre i contenitori o i vuoti a rendere; come si può pensare ad una vita salutare se non c’è spazio per sistemare conserve e dolci fatti in casa; come possiamo sbizzarrirci nell’aggiustare o innovare oggetti personali se non abbiamo un luogo da dedicare al fai da te e al bricolage!?
Si ricade subito preda del cibo pronto, dei contenitori usa e getta, e del disfarsi facile del vecchio in favore del nuovo!

Riscopriamo quindi la #cantina, il #ripostiglio, la #dispensa, il #laboratorio, ecc…luoghi a cui i nostri avi, campioni di riciclo e ignari del concetto di rifiuto, erano avvezzi!

#francescaianniarchitetto
#mammarchitetto

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Pillole di Architettura: l’Ascolto

Architect Ando: Focus ascolto

Ho due bimbi piccoli, non è più una novità!
Li #osservo da sempre, da quando erano nella pancia, per capire i loro #bisogni, le loro #necessità, anche dal punto di vista #architettonico!

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Potrebbe sembrare scontato ed inutile dato che lo sono stata anche io bambina, ho percorso i loro stessi passi in anticipo, ho già vissuto le loro esperienze ed emozioni! Ed invece è doveroso perché ci si scorda presto come è essere bambini ed ancora più velocemente si cancellano i ricordi quando nascono nuove responsabilità! Paradossalmente crescere ci rende meno liberi sia fisicamente che mentalmente!
Quello che ho capito però, ed è il motivo per cui sono qui a scrivere, è che non basta osservare bisogna #dialogare, bisogna #confrontarsi, se si vuole davvero soddisfare i loro bisogni!
Non si può dare per #scontato che, in quanto #adulti, possiamo #scegliere per loro!
Lo stesso accade in #architettura: quante amministrazioni credono di poter agire senza parlare, senza confrontarsi con i cittadini; quanti architetti vogliono ipotizzare i bisogni di una società modificando arbitrariamente l’urbanistica di un luogo, per non parlare poi dei non addetti ai lavori che fanno senza ascoltare e senza sapere!
La #buona #architettura quindi deve avere come base a qualsiasi progetto l’#ascolto, l’#osservazione, il #dialogo!!!
Il #tempo che si usa per la #conoscenza non è mai tempo perso!

#francescaianniarchitetto
#mammarchitetto
http://www.francescaianni.it
iannifioriniarchitetti.wordpress.com

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Pillole di Architettura

SCELTE

Foto da Pinterest

Se è vero che i nostri #sensi hanno bisogno di una #stimolazione a intervalli brevi di circa quattro o cinque secondi, tali da permettere un equilibrio ragionevole tra troppi o troppo pochi stimoli, possiamo capire perché in fondo rimaniamo tutti incantati davanti ai ritmi decorati delle fabbriche storiche, a cui nessuna ha mai saputo rinunciare!!! 
Amiamo i centri storici, passeggiamo sereni e protetti tra le loro viuzze con lo sguardo sempre attento a scoprire nuovi particolari; amiamo follemente le architravi a rilievo, le finestre bordate di decori, mai arbitrari e sempre simmetrici dei palazzi rinascimentali, rimaniamo stupefatti da ciò  è che può fare la mano del tempo sulle cose, ecc…eppure al di là della teoria dei frattali che vuole la nostra inconscia propensione verso forme ripetitive, uguali o in scala, c’è forse questo bisogno di dettagli da osservare, da scoprire! Dopo tutto un tempo la maggior parte degli spazi venivano percorsi e conosciuti a piedi; ciò permetteva di approfondire con cura ogni particolare e allo stesso tempo stimolava chi costruiva a offrire tale scenario tanto bramato!

Cos’è successo oggi? La velocità di movimento come di realizzazione ha #superato il #tempo #umano producendo manufatti adatti alle macchine più che alle persone!

Sono brutti i lunghi passaggi di cemento, le infinite strade di asfalto, i grandi corpi di fabbrica dalle finestre accennate e i balconi tutti uguali! Siamo tutti d’accordo su questo eppure perseveriamo nell’errore, incoraggiati da una #vita #troppo #dinamica per avere il #tempo di #pensare!!!

#Ritorniamo allora a #prenderci il #tempo per #pensare perché a correre si perde più tempo poi per aggiustare i danni e, dati i tempi di crisi, sottolinerei anche il denaro!

C’è chi elogia al passato, chi lo ripudia!

In realtà è una questione di scelte perché se del futuro si sa poco dal passato si ha una grande quantità di materiale da valutare per scegliere e prendere ciò che è buono e ciò che non lo è stato! Quindi chi lo ama è perché ha trovato i buoni insegnamenti che ci ha tramandato, chi lo odia è perché ha conosciuto solo il suo Caino o associa in lui ricordi non felici! 

In ogni caso se il futuro è ignorante il passato è colto ed è solo una questione di scelta di quale sua parte amare e quale no!