Un mese “fuori dal mondo” per capire che la soluzione è al di là, al di là di tutto, di tutte le nostre convinzioni e certezze!
Tutto il giorno a lavorare sognando quei 15-20 giorni di vacanza come fosse l’ora d’aria di un carcerato; sognando di fuggire via lontano, da questo mondo, da questa città, che non ci piace, non ci soddisfa e non ci appaga!
Il sogno di un’oasi naturale in cui rilassarsi e ricaricarsi sembra sempre più appannaggio di pochi facoltosi… mentre tutti gli altri devono accontentarsi del grigio cemento e dell’asfalto gommoso!
La verità e che quando stiamo in mezzo alla natura, che sia mare o montagna, bosco o parco cittadino, stiamo così bene che non pensiamo ad altro che a goderci il momento!
Anche l’impulso a comprare svanisce!
Avete mai pensato a nuovi acquisti mentre siete sdraiti sulla spiaggia!?
Avete mai ragionato su quel vestito che vi piace mentre camminavate in un bosco?
Il vostro impulso a comprare si attiva quando siete insoddisfatti, quando il grigio del cemento deprime il vostro sistema cognitivo, quando le fredde case moderne ammutoliscono i vostri stimoli!
Una vita in vacanza è possibile sempre se si vive in una città in cui l’architettura è cosciente e sensibile ai veri bisogni dell’uomo; una città che cura la natura, che preferisce i parchi alle piazze, che invece di tagliere alberi ne pianta di nuovi, che favorisce la vita pubblica grazie a spazi e di qualità!
Allora, non bisognerebbe più sognare per 11 mesi all’anno, perché c’è una architettura cosciente del bene che sa fare la natura su di noi, dell’importanza di una vita sociale di qualità, che agisce, quindi, conservando gli spazi verdi e usando materiali confortevoli e a rifiuti zero! È l’architettura in cui crediamo, noi e altri saggi professionisti, e che perseguiamo!
Un’architettura così fa risparmiare tempo è denaro perché spesso tutto ciò che ci serve è sotto i nostri piedi!
Per maggiori info non esitate a contattarci, anche solo per consigli o chiarimenti!
Tempo di vacanze! C’e già un bel via vai di gente in viaggio, ma qual’e lo spazio perfetto per una vacanza indimenticabile?
I migliori alberghi sanno come non far mancare tutti i comfort di cui abbiamo bisogno, eppure troppo spesso, avendo camere con una sola apertura verso l’esterno, diventano dei covi di calore o di aria condizionata!
La casa delle vacanze ideale deve aprirsi alla natura!
Viaggiare è il miglior modo per riallacciare il rapporto con l’ambiente che ci circonda, cosa che spesso non è possibile o agevole nei classici appartamenti cittadini!
Immersi nella natura, quindi, tutto il giorno, grazie ai salotti che si spostano all’esterno, alle docce in giardino e alle cucine sotto al sole!
Le temperature lo permettono, la pelle brama aria e sole, le vacanze sono proprio il momento ideale per stare fuori più tempo possibile!
Per la casa delle vacanze è meglio pensare ad un guardaroba aperto, smistando vestiti e oggetti vari, tra cestini di diverse dimensioni e stand aperti!
Gli armadi spesso chiusi per molte settimane all’anno accumulano cattivi odori ed umidità; meglio preferire la praticità e la freschezza delle tende!
Le tende possono essere delle valide sostitute anche delle porte di legno, che allo stesso modo degli armadi, possono soffrire la mancanza di aerazione.
La zona doccia/bagno all’aperto non è solo suggestiva ma anche ampiamente funzionale; è risaputo i numerosi danni che provoca la sabbia alle tubature eppure ogni giorno miliardi di vacanzieri ne scaricano a valanghe nelle tubazioni cittadine. Sarebbe meglio una doccia esterna che scarica direttamente a terra, su un grigliato di pietre drenanti! Si riduce la sabbia in giro per la casa e l’eccessiva manutenzione alle tubazioni.
Molte case al mare hanno uno spazio aperto, e non è complicato inserire un angolo per la propria pulizia e cura quotidiana!
Siete mai riusciti a pranzare o cenare dentro casa quando fuori c’è una bellissima giornata assolata o un indimenticabile tramonto?
Io ho avuto la fortuna di crescere in una casa con un bellissimo affaccio sul castello di Colleferro, e un balcone spazioso!
Ai primi caldi gran parte della casa perdeva la sua funzione e facevamo a gara a stare fuori al balcone!
La casa perfetta per le vacanze dovrebbe essere all’esterno e non ultima, dopo divani, amache, docce e bagni, con essa anche la cucina!
Deve essere davvero più leggero preparare da mangiare mentre i raggi del sole al tramonto ci salutano!
È questo il nomento giusto per stare all’aperto, non dobbiamo aspettare altro!
Non dimenticate poi che per il nostro clima umido, l’ideale non è chiudere tutto e accendere i condizionatori, ma piuttosto vivere in ambienti con doppio affaccio, così da permettere una facile e frequente ventilazione naturale! La.differenza di temperatura tra i due lati dell’edificio infatti permette di far circolare sempre aria portando via continuamente l’umidità in eccesso!
Se state pensando di comprare casa quindi o di affittarla, fate attenzione a tutti questi dettagli, per non rischiare di trasformare la vacanza in un incubo!
Un professionista preparato può aiutarvi anche in questo!
Gli adolescenti, cioè i ragazzi che hanno una età compresa tra gli 11 e i 18-20 anni, hanno ancora bisogno di giocare, eppure non ci sono parchi pubblici pensati per loro!
Ci si lamenta perché vandalizzano, perché sono maleducati, perché utilizzano e rompono i giochi dei “fratelli” più piccoli; ma cos’altro dovrebbero fare?
Sedersi a fare la calza come una nonna?
Sono un fermento di idee, nel pieno della loro potenza fisica e psichica; poi escono e si vedono sfrecciare davanti bimbi alti mezzo metro che saltano, dondolano, si arrampicano…e loro?
Quando vado ai giardinetti, pur in veste di mamma, vorrei avere la bacchetta magica per rimpicciolirmi di molto e saltare su e giù; vorrei sperimentare tutte le avventure, salire sullo scivolo dal basso e fare l’altalena a testa in giù!
Non posso ma l’età che avanza e la bacchetta magica che non esiste (non lo sapevate?) mi aiuta a farmene una ragione!
Come può doversene fare una ragione un adolescente?
Come si può continuare a realizzare parchetti installando i soliti giochi preconfezionati, sempre al centro, sempre senza valutare percorsi, ombreggiature, e poi età e caratteristiche della popolazione che ne usufruirà?!
BASTA!
Si progetta con la testa e non con la mano in tasca (pensando solo a chi sarà l’amico “più caro” a cui affidare l’appalto)!
Quando si progetta ricordiamoci delle persone!
Per chi non avesse idea di ciò di cui sto parlando…
Esempi di parchi pensati per tutti ce ne sono….
Questi sono solo alcuni, accessibili anche agli adolescenti:
Ph. da Pinterest
Foto di copertina dell’archivio privato di Francesca Ianni architetto
Un passaggio a vita nuova, sotto tanti punti di vista, non solo religiosi!
Il design, nel suo piccolo, non può esserne indifferente e oltre a “bello”, deve pretendere di essere anche “bravo e buono”!
Per questo ho scelto, per questa Pasqua 2018, decori incredibilmente sostenibili!
Vediamoli nel dettaglio
Archivio privato
In questi giorni spuntano margherite e fiori di campo un po’ ovunque, ricoprono i prati di una luce nuova, si insinuano con forza tra i mattoni di laterizio, decorano con eleganza il triste cemento!
La natura lotta per mostrare la sua supremazia e noi non possiamo che rimanere incantati davanti a tanta perseveranza!
I prescelti per i decori di Pasqua2018, quindi, sono i fiori e le foglie raccolte tra le fughe dei marciapiedi, lungo i bordi dell’asfalto, o sopra i prati fiori della città!
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(Vi raccomando di indossare guanti per il giardinaggio e di portare con voi due buste così, mentre in una raccogliete i fiori e le foglie che saranno la base per i decori Pasquali, nell’altra busta, quella per l’organico, potrete riunire le infestanti che non amate e contribuire alla pulizia e decoro del vostro quartiere!)
Una Pasqua più buona e brava di così!!!?
Ma anche bella come non mai!
Guardate di seguito un po’ di esempi da Pinterest su come utilizzare piante e fiori spontanei ma anche vegetali che usiamo ogni giorno e che ci vengono in aiuto anche per i decori dell’ultimo minuto!
Appena smette di piovere, fate una passeggiata e fate incetta di fiori e piante; oppure riunite i vegetali in frigo che si stanno rovinando e reinventateli per una tavola di Pasqua completamente Green!
E le piante che ho raccolto io tra strade e giardini di Colleferro…
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E come semplicemente hanno illuminato la festa di mio figlio!
Si fa a gara a farli sempre più stretti, sempre più compatti; rimpiccioliscono i sanitari, si compattano i lavandini…
Ma il bagno è un servizio che offre (o potrebbe offrire) molto di più!
Una vera e propria stanza, alla stregua delle altre! Da progettare con la stessa cura e attenzione che si riserva alle aree più in vista come il soggiorno o il terrazzo/giardino!
La Sala da Bagno, dove rilassarsi grazie all’acqua, alla luce e alle piante; il luogo rigenerante dove prendersi cura della salute e del corpo.
Molti metri quadri in più rispetto ai minimi di legge, molti metri quadri non per soli ricchi ma per scelta!
La scelta di ridistribuire le funzioni in modo diverso, per avere spazi più belli e funzionali!
Chi non vorrebbe cambiarsi direttamente al bagno, piuttosto che fare avanti e dietro dalla camera?
Chi non vorrebbe riposare senza l’incombo del guardaroba straripante o rilassarsi sul divano senza sentire l’immane prenza della libreria stracolma?
La soluzione è semplice e sta nella rilocalizzazione delle stesse funzioni in punti differenti dell’abitazione!
Il guardaroba può liberare la camera da letto posizionandosi nel corridoio o in una camera a se, purché sia vicino al bagno; il bagno può essere più grande ed ospitare varie funzioni, le stesse che si finisce per fare in luoghi non idonei come la camera da letto o peggio nel soggiorno; la libreria, accumulatrice di polvere e di caos, sta meglio in uno spazio di passaggio come il corridoio o l’ingresso, in modo da offrire più aria e comfort al soggiorno, ecc…
Qual’è la tua stanza del relax? Hai mai provato a distribuire le funzioni di casa sulla base dei tuoi bisogni?
La neve è neve un pò ovunque, è silenziosa, è rilassante; a tratti somiglia allo zucchero a velo, a tratti ad una calda coperta!
Chi oggi in Italia si è goduta questa bellissima giornata di neve deve dire un pò grazie anche agli architetti e agli ingegneri!
Chi, invece, si è congelato al freddo e al gelo, sa cosa intendo!
Se oggi abbiamo potuto ammirare il paesaggio imbiancato e godere dei suoi effetti rilassanti è perché, tanto tempo fa, qualcuno ha studiato il modo di riscaldare i nostri spazi con il gas e i termosifoni!
Non voglio con queste mie parole interrompere la magia, anzi, vi posto subito un pò di foto scattate oggi a Colleferro (RM)
E’ fantastica!
Quindi se oggi non ci sono caduti tetti in testa, non siamo congelati dal freddo e via dicendo è perché il mondo dell’edilizia ha messo in atto una serie di studi che hanno permesso di realizzare edifici forti per reggere il peso della neve e saggi per tenere il freddo a distanza!
Non avrebbe senso qui solo una celebrazione della categoria se non si sfruttasse l’occasione per sensibilizzare sul tema e in particolar modo sull’importanza di fare progetti in regola e sull’efficientamento energetico degli edifici!
In questi ambiti il fai da te spesso non porta a risultati soddisfacenti, per questo è importante affidarsi ai professionisti quando si decide di intervenire sulle strutture della propria abitazione e allo stesso tempo è importante non sottovalutare lo spreco di energie di un edifico non isolato a dovere: l’isolante infatti è un pò come la nostra pelle, fa respirare il corpo ma allo stesso tempo lo protegge; lì dove si crea una ferita nella pelle si ha una perdita di materiale dal corpo. Lo stesso vale per la casa: l’isolante, se non ben dimensionato e distribuito rimane solo un ornamento! Come fare? Agire solo se si è preparati o contattare un esperto (architetto o ingegnere)!
Come l’adeguamento strutturale vale non solo per le nuove costruzioni ma anche quelle esistenti e si può fare tranquillamente con il legno, allo stesso modo si può migliorare l’efficienza energetica di un edificio antico. La normativa ormai impone alle nuove costruzioni il raggiungimento di un certo livello di isolamento termico che, posso assicurare, è notevole! A seconda delle dimensioni dell’edificio e del tipo di riscaldamento, i consumi possono arrivare vicini allo zero!
Per gli edifici esistenti l’isolamento può essere fatto esternamente, internamente (anche se meno efficiente) o all’interno delle murature grazie all’isufflaggio di materia liquida.
Come per le strutture mi sento di consigliare vivamente il legno, anche per l’isolante bisogna cercare tra i tanti disponibili di origine naturale!
La scelta del materiale, infatti, oltre alla posa e alla corretta realizzazione, può influenzare il risultato finale in termini di salubrità e qualità degli ambienti!
Non me ne vogliano gli architetti per questa super sintesi del problema, ma lo scopo era innanzi tutto sensibilizzare sul tema e non spiegarne tutte le soluzioni.
Il dilemma senza fine tra l’essere giusti, corretti ed essere appariscenti, scenografici!
In uno dei miei primi lunghi viaggi di ritorno dall’università, mentre ricaricavo le energie spalmata su uno dei tanti sedili sfasciati del treno, vedo passare una ragazza senza tempo, bellissima ed elegante, fisico perfetto appena accennato in un tailleur classico e gonna fin sotto il ginocchio! Non era appariscente ma era perfetta!
Tra le altre donne con cosce all’aria, pellicce e colori vistosi, la sua bellezza non era chiassosa eppure era indiscutibilmente superiore!!!
Allo stesso modo c’è una architettura elegante, perfetta nell’assolvere le funzioni richieste, di una bellezza appurata, nelle sue linee universalmente apprezzate; corretta nel ricercare come prima cosa la soddisfazione dell’utente finale!
Negli anni, man mano che le crescenti abilità pubblicitarie hanno cambiato le sorti del commercio, si è fatta largo una architettura appariscente, scenografica, frivola e veloce, proprio come uno spot! L’architettura dello show, l’architettura più nota appunto per la sua natura vistosa!
Quanti sono andati a vedere, incuriositi, l’acqua della Fontana di Trevi a Roma tinta di rosso e quanti ancora invece si sono soffermati sulla bellezza di quel bene culturale, sugli infiniti decori e dettagli, ecc? Pochi e forse erano turisti!
La bellezza usuale non ci colpisce e quindi non fa notizia!
Ma l’architettura non può limitarsi a fare notizia!
E’ giusto quindi fare una architettura scenografica, che fa notizia o una architettura duratura, comoda, corretta, per le persone?
L’architettura dello show può andare bene per eventi temporanei, per le pubblicità, per le feste; ben diverso è il quotidiano dove l’architettura deve pensare a molteplici fattori che vanno dalla luce ai materiali, dalla salute ai colori, dalle temperature ai rumori, ecc…e molto dipende dal fine che un determinato edificio deve avere!
L’edificio della copertina è la Fondazione Prada a Milano, ad opera dell’architetto Rem Koolhaas che ha trasformato una distilleria risalente agli anni Dieci del Novecento nella nuova sede permanente della Maison Prada a Milano.
Sulla stessa linea anche l’intervento per la Boutique Chanel ad Amsterdam ad opera dello studio MVRDV.
Si è preso un edificio, si è stravolta completamente la sua vocazione ottenendo qualcosa di completamente diverso, nuovo! Non un recupero ma una vera e propria sostituzione: malgrado sia stata mantenuta la dimensione e l’alternanza delle bucature, la parete interamente vetrata e la conseguente diversa luminosità passante, ha segnato l’unità delle facciate del complesso architettonico. Un intervento vistoso che ha cancellato ogni traccia delle preesistenze e con esse i loro valori!
Eppure Coco Chanel rivoluzionò si il concetto di eleganza femminile, sostituendo i poco comodi e opulenti abiti dell’epoca, con abiti più lineari e funzionali, ma il suo stile è rimasto indiscusso nel tempo perchè era carico di armonia e bellezza!
Quindi non è la novità in assoluto ad essere vincente ma la vera innovazione!
Gli interventi di Milano e di Amsterdam sono più vicini ai pantaloni strappati, che tra l’altro non mi sono mai piaciuti!
Contemporaneamente, sempre a Milano, altri interventi, sicuramente meno chiassosi, hanno deciso di riqualificare degli edifici industriali mantenendo intatta la vocazione ma consentendo il riuso!
Dopo tutto non è sempre necessario laccare gli edifici per metterli a nuovo!
Il fascino di queste strutture sta proprio nei muri sgretolati, nelle travi decorate dalla ruggine, nell’atmosfera comoda e rilassata!
Cascina Cuccagna Milano
“Progetto Cuccagna recupera all’uso pubblico dei cittadini i preziosi e grandi spazi della settecentesca omonima cascina urbana, fin qui cadente e abbandonata, per farne un luogo di incontro e aggregazione, un laboratorio attivo di cultura, un punto di riferimento per la ricerca comune di benessere sociale e di qualità della vita. Un’impresa esemplare sostenuta e finanziata da chi ha a cuore il futuro della città. “
Fonderie Milanesi, Milano
“Per trovare le Fonderie Milanesi, bisogna addentrarsi in un cortile ricoperto di ghiaia, su cui si affacciano garage e officine. È come fare una passeggiata indietro nel tempo, nella Milano di un secolo fa. In fondo, quasi nascosta, una ex fonderia artistica trasformata nel 2013 in un locale dall’aria magica, frutto di un lavoro di recupero che ha salvaguardato anziché stravolgere”
Questi progetti hanno regalato atmosfere davvero originali pur mantenendosi intatti!
C’è una moda bella e sostenibile … (vedi approfondimento: https://wordpress.com/post/iannifioriniarchitetti.wordpress.com/1202 )
..ma è scomoda e laboriosa: la moda dei popoli dell’Oceania, che ancora sanno vestirsi di foglie e fiori, regalandoci scenografie spettacolari, ma sono legati a lunghe ore di lavoro per preparali e spesso sono pesanti da indossare!
Come per la moda, anche l’architettura non è sufficiente che sia bella e ancora meno appariscente!
Generalmente si entra in ospedale per motivi di salute fisici e si finisce per ammalare il cuore, schiacciato dalla vista continua di un luogo asettico, spesso bianco o dai colori pallidi (quasi a ricordare quanto si è malati!), corridoi infiniti, un labirinto di stanze tutte uguali, riconoscibili solo dai numeri marchiati in fila sulle porte proprio come si fa per le mucche nelle stalle!
Come si può essere architetti, progettare un ospedale, scegliere le misure giuste, i materiali più igienici, i percorsi più sicuri e dimenticarsi poi dell’animo delle persone?
Non sarà che tutto questo pallidume influenzi anche l’animo di dottori e infermieri, allo stesso tempo spesso cupi e spenti?
A differenza della maggior parte degli ospedali italiani, nel resto del mondo, molti istituti hanno scelto di progettare gli spazi di degenza, ma anche le sale operatorie, i corridoi, ecc, riempiendoli di energia e di positività grazie a colori e decori ma anche all’uso sapiente del legno, materiale del benessere per eccellenza e la ridefinizione dei concetti legati agli spazi.
Per esempio, in Spagna il centro diurno per l’infanzia Vall d’Hebron didi Barcello è stato rinominato “Parc d’Atencions” (parco delle attenzioni, nel senso di prendersi cura) rimandando al gioco di parole dovuto alla somiglianza con il termine catalano “diversió”, che sta per parco divertimenti (termine sicuramente più familiare a bambini e bambine). È un luogo dove i più piccoli e i loro familiari vengono accolti e assistiti da un punto di vista medico, personale ed emotivo oltre che per merito dello staff, anche per la cura con cui gli spazi sono stati gestiti e allestiti. Il progetto è stato realizzato da Fundación Small insieme allo studio di architettura Plasencia Arquitectura.
E ancora, il London Children’s Hospital, ha scelto di coinvolgere degli artisti, attraverso l’associazione Vital Arts, per dare animo agli spazi dell’ospedale!
E ancora…
Cari Dottori, dato che i pazienti non possono fare niente, almeno voi ribellatevi a queste scelte e chiedete a gran voce di riportare la vita anche negli ospedali!
L’ambiente che ci circonda parla di noi ma non solo, parla con noi! Ci ricorda ogni giorno chi siamo e come ci sentiamo! Per questo è importante saper padroneggiare il linguaggio del design per non rischiare di cadere in problemi di comunicazione!
Sembra tutto semplice: metto un quadro li, una lampada qui, le sedie le prendo bianche, le tende gialle, ecc…
Il risultato spesso però è simile allo scarabocchio di un bambino perché manca la maturità di linguaggio che trasforma un insieme di elementi in un ambiente che “parla”!
C’e differenza infatti tra quello che sentiamo e desideriamo e la sua realizzazione, come quando si rappresenta su un quadro un paesaggio o si ferma un momento su una foto!
Non basta mettere la carta da parati con disegnate piante e fiori per respirare un clima tropicale o colorare tutto di blu, celeste e bianco per sentire il rumore del mare! Il velluto é elegante, i materiali concreti e naturali caratterizzano spesso le abitazioni tradizionali mentre gli arredi moderni stridono in una casa di campagna, ecc..
Non per mettere limitazioni alla fantasia o alla voglia di osare, ma come Carnevale dura un tempo limitato anche per gli azzardi c’è il giusto tempo e il giusto luogo.
Se si vuole godere di ambienti piacevoli bisogna lavorare sull’armonia!
Tutto ciò che è universalmente bello si basa sull’armonia, l’armonia dei colori, delle dimensioni, delle proporzioni, delle simmetrie. Noterete che anche la composizione più bizzarra non apparirà confusa e disordinata se è basata su una elaborata armonia!
Ho scelto questo bellissimo video di Laura Pausini per farvi notare come certe scenografie, attentamente scelte, sanno parlare più di mille parole:
Gli specchi, posizionati sorprendente mente in mezzo alla natura, comunicano alla perfezione ciò che sentiamo quando c’è una persona nelle vicinanze, la percepiamo ma non la vediamo se non con il riflesso della mente! Un oggetto apparentemente fuori luogo quindi aiuta a rendere bene una situazione meglio di qualsiasi altra cosa. Quindi se volete un ambiente tropicale, riempitevi di piante, ma soprattutto scegliete una casa con ampi balconi e ancora meglio giardini e piscina; godetevi ciò che c’è di vero, di reale: il sole caldo e la fresca vegetazione! Se volete un ambiente elegante ed impostato non potete fare a meno del velluto; se sognate la casa al mare, trovate l’occasione di andarci davvero al mare: come è bella l’immagine della Pausini sdraiata sul tavolo mentre le onde fanno avanti e indietro?! Il nero è elegante ma non può essere imposto ad ogni situazione formale; l’illuminazione soffusa è ideale per atmosfere rilassanti, molto meno per feste dinamiche; osare con i colori o con i decori va bene solo se va fatto dentro uno schema controllato; ecc…
La grammatica del design è un mondo tutto da scoprire insieme all’aiuto di un architetto sensibile ed esperto!
Cosa aspettate a fare domande per saperne di più?
Intanto godetevi il video di Laura Pausini e di seguito una carrellata di esempi sul tema, da Pinterest
Carnevale e Sicurezza sono due termini che non hanno niente a che fare e mi rimandano alla medesima controversia tra fantasia e architettura!
Il Carnevale è il simbolo per eccellenza della libertà: grazie alla maschera possiamo desiderare di essere chiunque altro; il colore ci fa assaporare il divertimento e lo svago ed entrambi, insieme, ci accompagnano attraverso quel processo di rigenerazione che ci permetterà di affrontare, con energie rinnovate, il nuovo anno.
L’ombra della Sicurezza pero è caduta anche su questa millenaria kermesse: quest’anno il limite di visitatori del volo dell’Angelo in piazza San Marco é stato ridotto ulteriormente a 20mila persone. La misura é stata presa in ottemperanza al cosiddetto decreto Minniti sulla sicurezza delle manifestazioni all’aperto, per assicurare ordine e facilitare la gestione e il controllo.
Difficile immaginare Venezia, stretta tra le barricate, difficile vedere il suo eco mondiale di arte e cultura diventare appannaggio di quei pochi che potranno goderla dal vivo. Questo spettacolare evento, nato circa mille anni fa dal desiderio di donare al popolo un periodo di libertà e svago, livellando le differenze sociali grazie all’uso delle maschere, è stato piegato e sottomesso dal terrore. La stessa cosa è successa alla fantasia dell’architetto!
Quante volte la fantasia e la creatività degli architetti è stata violentata e maltrattata con la scusa della crisi, del tanto non si può fare? Nasciamo creativi e ci trasformano in disillusi.
E invece la creatività, l’arte, è una caratteristica dell’essere umano che ci nutre, ci aiuta a trovare soluzioni, ci realizza!
Quale architetto non si incanta davanti al Carnevale di Venezia, per i suoi colori, gli infiniti decori, la compresenza di materiali solidi e millenari dei magnifici palazzi storici, la scenografia magia della laguna, i pizzi e merletti, gli infiniti decori e dettagli che si ritrovano tanto sulle maschere quanto sugli edifici
A Venezia la magia è di casa e nei giorni del Carnevale trova la sua massima espressione!
Speriamo che la paura non privi mai Venezia di questo momento sociale dal forte potere terapeutico e rigenerante e che l’architetto, seguendo l’esempio, non faccia barricare la sua più potente arma che è la fantasia e non abbandoni mai la sua propensione ad elaborare nuove soluzioni per il bene della comunità.