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Pian dei Mucini: i dettagli (Riportare la bellezza a casa!)

Andare in vacanza per rilassarsi, rigenerarsi, ma anche imparare e riportare a casa quanto di buono si è appreso!

Il viaggio spezza la routine quotidiana e splanca gli occhi su paesaggi e modi di vivere inaspetti mentre nuove domande, in cerca di risposta, affollano la mente!

Per superare la malinconia da rientro la soluzione è riportare un po’ di vacanza in città, e il Birgo di Pian dei Mucini, in Toscana, è meglio di un Manuale in quanto ad esempi da replicare!

Le persone

A Pian dei Mucini chiunque ti accoglie con un sorriso! Nessuno ti passa vicino senza prima augurarti “buon giorno” o “buona sera”!

Sarà la buona educazione Toscana, la filosofia del resort, fatto sta che ti senti sempre a casa, circondato da una grande famiglia!

Se l’architettura ha delle responsabilità nel rendere un luogo piacevole e confortante, chi abita il luogo stesso, non può essere da meno e le regole della buona educazione e della felice convivenza sono facilmente applicabili ovunque!

Mi torna in mente il periodo in cui ho vissuto in un condominio a Roma e non sapevo nemmeno chi abitasse al mio stesso piano; nessuno salutava nessuno, tutti vicini fisicamente ma estremi e soli!

Al fronte opposto il paesello d’origine dei miei genitori, Collepardo (FR) dove anche chi non ti conosce ti saluta!

Forse vivere in luoghi a misura di persona ci mantiene piu umani!

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La forma

Negli anni novanta, quando è stato deciso di traformare e ampliare il primitivo nucleo per realizzare un luogo per l’ospitalità, la scelta di mantenere i caratteri tradizionali anche nelle nuove costruzioni sarebbe potuta sembrare anacronistica e inopportuna mentre invece si è rivelata la scelta vincente!

Così facendo l’intero borgo ha mantenuto un carattere unitario  sembrando tutto originato stesso momento e con gli stessi intendi! Più o meno onestamente, ci riporta alla mente un momento storico in cui era popolato di gente che si muoveva a piedi, che usava quei luoghi per fini agricoli e che prendeva i migliori frutti da quelle terre! I tanti ulivi ed erbe aromatiche presenti ce lo ricordano!

Cosa sarebbe stato di quel luogo se il mito della modernità a tutti i costi avesse preso piede? Affianco a romantiche cascine tante Ville Savoye, panchine di alluminio e un ambiente privo di armonia!

Dopo tutto non prendiamoci in giro, ci sono luoghi che non passano mai di moda, che non stancano mai, e sono proprio i centri storici, le cascine, le fattorie; chi non si incanta a guardarle?

Perché perdere quindi l’occasione di riproporre le loro caratteristiche anche nelle nuove costruzioni non come mera copia ma come giusta e utile fonte di ispirazioni!?

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I materiali

La scelta dei materiali è strettamente legata alla forma e alla funzione che si vuole ottenere! Avete mai visto una cascina di alluminio, una masseria di cemento?

Avete, al contrario, mai trovato conforto tra quattro mura di calcestruzzo armato?

Si cerca la modernità nella sorpresa, nello stupore, nell’inaspettato, quando invece bisognerebbe fare come gli antichi e imparare da quanto è già stato fatto!

E quanto è già stato fatto ci mostra che i materiali più confortevoli sono quelli naturali come la pietra e il legno e il cotto (e / o la terra cruda) e gli antichi erano particolarmente abili nel comporli per creare decori unici!

Il cotto è un materiale sempre caldo e piacevole al tatto, il legno è morbido e confortevole, la pietra chiara come il travertino, o i blocchi calcarei, li rendono preziosi, bordandoli e illuminandoli!

Mai ho visto tanta alternanza di dettagli in così poco spazio!

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Unicità

A Pian dei Mucini c’è un bel Palazzo Liberty (Villa Moris), purtroppo eccessivamente restaurato a tal punto che pur essendo il primo ad essere costruito sembra l’ultimo!

Tutto intorno, però, c’è un interessante giardino costruito sempre a fine ‘800 ad uso della casa, estremamente originale e pieno di dettagli!

Panchine dalle forme particolari e ricercate, con mille dettagli dalle forme e materiali diversi!

Tavolinetti e infine un labirinto!

Oggi abbiamo perso completamente il concetto di l’unicità; nei parchi pubblici i giochi per bambini sono tutti uguali, gli arredi degli uffici, delle.case, degli spazi pubblici, …standardizzati!

Ci spiazza la noia!

Ciò che invece ancora ci attira a visitare città e siti di interesse è proprio l’unicità e l’eccezionalità di quell’intervento!

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Perché allora continuano ad affannarsi a realizzare città tutte uguali, case in serie con mobili uguali a se stessi, con tende della stessa marca, ecc… Perché non sentiamo il desiderio di andare oltre e fare le cose usando la testa?

‘Ai posteri l’ardua sentenza’

Ma voi intanto, avete riportato qualche buona pratica a casa?

Condividetela con noi con l’hastag #inviatobuonaarchitettura

Ph. da archivio personale Francesca Ianni architetto

 

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Per quanto tempo saranno ancora ‘belli’ i nostri Centri Storici?

La bellezza e la piacevolezza dei nostri centri storici, non è solo dovuta all’età ma ad una serie di regole e abitudini, più o meno spontanee, che hanno caratterizzato le costruzioni in quel periodo!

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Il risultato è di una vivibilità sorprendente, i materiali scelti, più per necessità che per una precisa volontà, risultano piacevoli e confortevoli al tatto, i colori sono armonici e rilassanti!

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La magia che hanno messo in atto gli antichi non si è più ripetuta ed anzi, una serie di interventi di ristrutturazione, concessi da una Pubblica Amministrazione scellerata, stanno seriamente minando le basi di questa millenaria certezza!

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Intervento di modifica della facciata, non congruo al contesto. (Foto da archivio privato)

Per quanto ancora potremmo godere dei nostri centri storici?

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Altro esempio di modifica non conforme al contesto (Immagine da Google Street View)

Quando si darà un freno a tutto questo scempio in nome del dio denaro?

Purtroppo più il centro è piccolo e più l’ignoranza in materia lascia libera la strada a modifiche più evidenti e violente; nel corso del Dottorato di Ricerca ho rilevato che queste terribili e ripetute incongruenze del tessuto storico si sono fatte, col tempo, sempre più numerose e sempre piu libere, spesso complice lo spopolamento del centro storico e il conseguente poco controllo!

Ma dato che per fare modiche di questo tipo c’è bisogno di un Permesso da parte della Pubblica Amministrazione è a lei che sento di dover dare tutte le colpe, perché se anche si è difronte a delle situazioni abusive, l’amore per il territorio e la piccolezza di quest’ultimo, dovrebbe assicurare un controllo e una verifica continua tale da evitare certe situazioni di degrado, tra l’altro, evidenti a tutti!

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Intervento tendenzialmente piu rispettoso del contesto (Foto da Google Street View)

Ph. da Pinterest (tutte quelle senza didascalia)

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Perché sono diventata architetto?

È una domanda che vorrei poter fare a tutti gli architetti!

Riscoprire la genesi di ogni tipo di esperienza, infatti, può aiutare a riprendere le fila di  una strada che sembrava smarrita!

L’architettura, come dice anche Stefano Serafini (filosofo e psicologo) nel convegno “Una città sostenibile da una prospettiva biofilica” sta passando una fase di ‘schizofrenia’!!

https://youtu.be/APOpZjjvdGo

In un momento così debole per l’architettura italiana, questo termine è stato per me illuminante: non c’è nessuna forza oscura dietro a tanto susseguirsi di esempi fallimentari ma solo una vera e concreta incapacità!

L’architettura della banalità e del cemento ha fatto credere a chiunque di poter fare l’architetto e la mediocrità si è sparsa a macchia d’olio, accelerando per favorire la speculazione, ed espandendosi così tanto da far credere che è tutto ciò a cui si può aspirare!

Tutto questo mi ha obbligato a fare un passo indietro sulle mie origini e confrontarmi con il senso di smarrimento di fronte a tutto questo entusiasmo per il piatto cemento!

PERCHÉ ho DECISO di DIVENTARE Architetto, quindi?

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Per il brivido provato nel percorre le navate infinite, per le colonne fredde al tatto ma calde nell’aspetto; per i dettagli curati e sempre nuovi! L’edilizia tradizionale è una gioia per gli occhi e per il cuore!

Mi sono entusiasmata studiando i greci e i romani, poi ho perso la testa per il romanico e il gotico per rimanere senza parole davanti alla maestosità dell’arte e dell’architettura/scultura rinascimentale e barocca!

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I nostri bei centri storici mi hanno poi regalato l’opportunità di poter sperimentare dal vivo i benefici di cotanta arte e sapienza!

Una danza tra le cose belle, che più belle non si può!

Ho scelto di fare l’architetto, come una missione, come un privilegio! Ho scelto di fare l’architetto per moltiplicare queste bellezze e portarle fin dentro le case!

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Poi diventi architetto e ti accorgi che tutto quel grigiume che circonda città nuove e periferie non è stato uno sbaglio ma bensì una scelta precisa, concepita ed acclamata! Scopri che, per quanto ti batti, la massa acclama il cemento considerandolo l’unica scelta!

Cosa è successo? Sognavo la Bella e Buona Architettura e mi ritrovo con le mani legate!

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L’architettura tradizionale non è un esempio fine a se stesso, è replicabile; nell’attenzione ai dettagli, al decoro, alla scala umana e soprattutto ai bisogni dell’uomo!

L’architettura tradizionale era concepita a scala umana e per questo è tanto bella e piacevole!

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Lo sviluppo dell’informatica ci ha fatto credere che si potesse progettare in maniera astratta; ma una architettura per le persone non potrà mai astrarre da loro!

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E voi perché siete diventati architetti?

Vi segnalo l’interessantissimo intervento dell’architetto e professore Ettore Maria Mazzola per lo stesso convegno “Una città sostenibile da una prospettiva biofilica”, di cui vi allego il link:

https://youtu.be/jtT8kbz85uU

 

Ph. da Pinterest

 

 

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San Giuseppe… falegname, mastro, carpentiere, lavoratore,… Papà!

Come ci si sente quando la porta di casa sbatte dietro alle spalle e, mentre pensi al lavoro che ti aspetta, già senti la mancanza della tua famiglia?

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Chiesa di San Giuseppe, Taormina, Sicilia

È scontato che siano i papà che debbano uscire di casa, la società difficilmente lascia scelta! Le donne vengono incentivate, aiutate e accudite, nel caso decidano di trovare un impiego fuori casa, per l’uomo no, è un dovere, punto!

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Chiesa di San Giuseppe, Ragusa, Sicilia

Eppure tanti papà magari vorrebbero passare ore a giocare con i figli;  vorrebbero avere piu tempo da trascorrere insieme, essere più riposati, con la mente piu libera!

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Cattedrale di San Giuseppe, San Jose, California

“La casa è della donna”…”I figli sono della mamma”… Ma quante cose fanno i papà,  nell’ombra, per sostenere la mamma e la famiglia?

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Basilica di San Giuseppe, Montreal, Canada

Quando tornano a  casa, si spogliano di pensieri e responsabilità lavorative per sostenere la moglie in quelle familiari, che non lascia mai davvero, perché sono un pensiero fisso della giornata! Ascoltano in silenzio il delirio della donna quando la casa è in disordine, quando bisogna fare la spesa, quando bisogna organizzare partenze o inviti, intrattengono i figli quando serve e si mettono da parte quando loro reclamano le coccole della mamma…..tengono dentro, per tutta la vita, il dolore e la gioia di aver visto la madre dei suoi figli darli alla luce e lo fanno in silenzio…perché è quello che si pretende e ci si aspetta dagli uomini (ancora più dai papà), che siano eroi di tutti i giorni, e che, come San Giorgio, arrivino all’occorrenza per sconfiggere i nostri personali draghi!

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St. Joseph Università, Philadelphia, PA, USA

 

Io il mio San Giorgio lo ho come padre e a lui dedico queste righe perché ogni volta che si è trovato davanti ad un bivio lui ha scelto sempre di fare il padre!

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Cattedrale di San Giuseppe, Antigua, Guatemala

Auguri a tutti i papà che scelgono di fare i papà oltre ad esserlo!

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Chiesa di San Giuseppe, Podgorze, Krakow, Polonia

Per voi questi esempi dal mondo di chiese ed edifici dedicati al vostro santo protettore, San Giuseppe!

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Santuario di San Giuseppe, st. Luis, Missouri, USA

Ph.da Pinterest

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L’architettura deve essere Corretta o Scenografica?

Il dilemma senza fine tra l’essere giusti, corretti ed essere appariscenti, scenografici!

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In uno dei miei primi lunghi viaggi di ritorno dall’università, mentre ricaricavo le energie spalmata su uno dei tanti sedili sfasciati del treno, vedo passare una ragazza senza tempo, bellissima ed elegante, fisico perfetto appena accennato in un tailleur classico e gonna fin sotto il ginocchio! Non era appariscente ma era perfetta!

Tra le altre donne con cosce all’aria, pellicce e colori vistosi, la sua bellezza non era chiassosa eppure era indiscutibilmente superiore!!!

Allo stesso modo c’è una architettura elegante, perfetta nell’assolvere le funzioni richieste, di una bellezza appurata, nelle sue linee universalmente apprezzate; corretta nel ricercare come prima cosa la soddisfazione dell’utente finale!

Negli anni, man mano che le crescenti abilità pubblicitarie hanno cambiato le sorti del commercio, si è fatta largo una architettura appariscente, scenografica, frivola e veloce, proprio come uno spot! L’architettura dello show, l’architettura più nota appunto per la sua natura vistosa!

Quanti sono andati a vedere, incuriositi, l’acqua della Fontana di Trevi a Roma tinta di rosso e quanti ancora invece si sono soffermati sulla bellezza di quel bene culturale, sugli infiniti decori e dettagli, ecc? Pochi e forse erano turisti!

La bellezza usuale non ci colpisce e quindi non fa notizia!

Ma l’architettura non può limitarsi a fare notizia!

E’ giusto quindi fare una architettura scenografica, che fa notizia o una architettura duratura, comoda, corretta, per le persone?

L’architettura dello show può andare bene per eventi temporanei, per le pubblicità, per le feste; ben diverso è il quotidiano dove l’architettura deve pensare a molteplici fattori che vanno dalla luce ai materiali, dalla salute ai colori, dalle temperature ai rumori, ecc…e molto dipende dal fine che un determinato edificio deve avere!

L’edificio della copertina è la Fondazione Prada a Milano, ad opera dell’architetto Rem Koolhaas che ha trasformato una distilleria risalente agli anni Dieci del Novecento nella nuova sede permanente della Maison Prada a Milano.

Sulla stessa linea anche l’intervento per la Boutique Chanel ad Amsterdam ad opera dello studio MVRDV.

Si è preso un edificio, si è stravolta completamente la sua vocazione ottenendo qualcosa di completamente diverso, nuovo! Non un recupero ma una vera e propria sostituzione: malgrado sia stata mantenuta la dimensione e l’alternanza delle bucature, la parete interamente vetrata e la conseguente diversa luminosità passante, ha segnato l’unità delle facciate del complesso architettonico. Un intervento vistoso che ha cancellato ogni traccia delle preesistenze e con esse i loro valori!

Eppure Coco Chanel rivoluzionò si il concetto di eleganza femminile, sostituendo i poco comodi e opulenti abiti dell’epoca, con abiti più lineari e funzionali, ma il suo stile è rimasto indiscusso nel tempo perchè era carico di armonia e bellezza!

Quindi non è la novità in assoluto ad essere vincente ma la vera innovazione!

Gli interventi di Milano e di Amsterdam sono più vicini ai pantaloni strappati, che tra l’altro non mi sono mai piaciuti!

 

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Boutique Chanel, Amsterdam
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Boutique Chanel, Amsterdam

 

 

Contemporaneamente, sempre a Milano, altri interventi, sicuramente meno chiassosi, hanno deciso di riqualificare degli edifici industriali mantenendo intatta la vocazione ma consentendo il riuso!

Dopo tutto non è sempre necessario laccare gli edifici per metterli a nuovo!

Il fascino di queste strutture sta proprio nei muri sgretolati, nelle travi decorate dalla ruggine, nell’atmosfera comoda e rilassata!

 

Cascina Cuccagna Milano

“Progetto Cuccagna recupera all’uso pubblico dei cittadini i preziosi e grandi spazi della settecentesca omonima cascina urbana, fin qui cadente e abbandonata, per farne un luogo di incontro e aggregazione, un laboratorio attivo di cultura, un punto di riferimento per la ricerca comune di benessere sociale e di qualità della vita. Un’impresa esemplare sostenuta e finanziata da chi ha a cuore il futuro della città. “

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Fonderie Milanesi, Milano

“Per trovare le Fonderie Milanesi, bisogna addentrarsi in un cortile ricoperto di ghiaia, su cui si affacciano garage e officine. È come fare una passeggiata indietro nel tempo, nella Milano di un secolo fa. In fondo, quasi nascosta, una ex fonderia artistica trasformata nel 2013 in un locale dall’aria magica, frutto di un lavoro di recupero che ha salvaguardato anziché stravolgere”

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Questi progetti hanno regalato atmosfere davvero originali pur mantenendosi intatti!

C’è una moda bella e sostenibile … (vedi approfondimento:   https://wordpress.com/post/iannifioriniarchitetti.wordpress.com/1202 )

..ma è scomoda e laboriosa: la moda dei popoli dell’Oceania, che ancora sanno vestirsi di foglie e fiori, regalandoci scenografie spettacolari, ma sono legati a lunghe ore di lavoro per preparali e spesso sono pesanti da indossare!

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Come per la moda, anche l’architettura non è sufficiente che sia bella e ancora meno appariscente!

L’architettura deve essere buona!

Ph. da Pinterest

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La Modernità in Architettura

Che cos’è la #modernità?

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La vicenda del villino di via Ticino, nel quartiere #Coppedé a #Roma, e tutte le polemiche conseguenti, non riescono a lasciarmi indifferente!
Se qualche giorno fa mi sono interrogata sulla #bellezza e se fosse veramente #relativa, oggi preme forte una nuova questione:

Ma che cos’è la modernità?

Ce se ne riempie la bocca, chi usandola come termine dispregiativo e chi inneggiando al cambiamento e all’innovazione!

Innanzi tutto la modernità non è #innovazione, perché se quest’ultima presuppone un cambiamento in meglio, la modernità è un #cambiamento e basta!

La modernità è qualcosa di diverso dal passato e dal futuro e quello che oggi si intende come modernità, sarà tradizione nel futuro!

La modernità quindi non è un avanzamento rispetto al passato ma solo un cambiamento:
La storia ci insegna come sia insito nell’essere umano la necessità del cambiamento, della novità ed è particolarmente evidente nel succedersi delle mode!
Come dopo gli eccessi #barocchi si è avuta necessità di tornare ad una #sobrietà #rinascimentale, così dopo le architetture #razionaliste, propense alla sperimentazione della #forma, si auspica ora una maggior #cura nei #dettagli e con essa una maggior #attenzione alla #persona!

Se il #movimento #moderno si è imposto per il suo desiderio di staccarsi dalla tradizione, intesa non solo come tecnica architettonica e artistica ma anche come usi e costumi, le conseguenze non sono state sempre virtuose dato che molti seguaci, persa la motivazione originale, hanno prodotto edifici vuoti di estetica e di contenuto di cui il peggiore esempio sono le palazzine che hanno rapidamente invaso gran parte delle nostre città!
Ancora oggi, chi è nato negli anni in cui il movimento moderno ha preso piede, non riesce a cedere lo scettro ad un nuovo modo di fare architettura e arte perché sente forte ancora la voglia di rivalsa che simboleggiava il razionalismo verso la tradizione!
Io sono nata in un altro periodo, non ho subito le imposizioni di una cultura rigida che si basava sul patriarcato; ho sofferto invece queste architetture vuote, con poco valore e qualità e sento forte il bisogno del ritorno ad una architettura della persona e per la persona! Parlo di ritorno, anche se ritorno non è, perché è sempre un andare avanti, con nuove aspettative e nuovi valori, perché vedo nell’architettura storica, quella spontanea, una attenzione alle necessità primarie, che si sono perse nel progetto su carta, responsabile di una distanza a volte incolmabile!

Che cos’è per voi la modernità?

Ph. Pinterest

#francescaianniarchitetto
#mammarchitetto

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Pillole di Architettura

SCELTE

Foto da Pinterest

Se è vero che i nostri #sensi hanno bisogno di una #stimolazione a intervalli brevi di circa quattro o cinque secondi, tali da permettere un equilibrio ragionevole tra troppi o troppo pochi stimoli, possiamo capire perché in fondo rimaniamo tutti incantati davanti ai ritmi decorati delle fabbriche storiche, a cui nessuna ha mai saputo rinunciare!!! 
Amiamo i centri storici, passeggiamo sereni e protetti tra le loro viuzze con lo sguardo sempre attento a scoprire nuovi particolari; amiamo follemente le architravi a rilievo, le finestre bordate di decori, mai arbitrari e sempre simmetrici dei palazzi rinascimentali, rimaniamo stupefatti da ciò  è che può fare la mano del tempo sulle cose, ecc…eppure al di là della teoria dei frattali che vuole la nostra inconscia propensione verso forme ripetitive, uguali o in scala, c’è forse questo bisogno di dettagli da osservare, da scoprire! Dopo tutto un tempo la maggior parte degli spazi venivano percorsi e conosciuti a piedi; ciò permetteva di approfondire con cura ogni particolare e allo stesso tempo stimolava chi costruiva a offrire tale scenario tanto bramato!

Cos’è successo oggi? La velocità di movimento come di realizzazione ha #superato il #tempo #umano producendo manufatti adatti alle macchine più che alle persone!

Sono brutti i lunghi passaggi di cemento, le infinite strade di asfalto, i grandi corpi di fabbrica dalle finestre accennate e i balconi tutti uguali! Siamo tutti d’accordo su questo eppure perseveriamo nell’errore, incoraggiati da una #vita #troppo #dinamica per avere il #tempo di #pensare!!!

#Ritorniamo allora a #prenderci il #tempo per #pensare perché a correre si perde più tempo poi per aggiustare i danni e, dati i tempi di crisi, sottolinerei anche il denaro!

C’è chi elogia al passato, chi lo ripudia!

In realtà è una questione di scelte perché se del futuro si sa poco dal passato si ha una grande quantità di materiale da valutare per scegliere e prendere ciò che è buono e ciò che non lo è stato! Quindi chi lo ama è perché ha trovato i buoni insegnamenti che ci ha tramandato, chi lo odia è perché ha conosciuto solo il suo Caino o associa in lui ricordi non felici! 

In ogni caso se il futuro è ignorante il passato è colto ed è solo una questione di scelta di quale sua parte amare e quale no!