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Il Castello di Colleferro….come la vedo io!

Un Bene Culturale, che sia un edificio, un complesso o un’area naturale, ecc.., per poter essere mantenuto deve essere utilizzato.

L’uso infatti assicura la regolare manutenzione.

Un Edificio Storico non può ospitare però qualsiasi funzione ma sole quelle, tra le tante, che sono in linea con la sua vocazione.

Ecco anche perché è importante, prima di intervenire con il Restauro e il Riuso, in ogni contesto, fare un’attenta analisi storico-critica, e dei materiali, in modo da evitare cambi di destinazione che finirebbero per snaturare il bene che si vuole Conservare!

Il caso del Castello di Colleferro è molto interessante, perché la storia aveva scelto per lui una destinazione d’uso, ad oggi, molto redditizia:

Nato, con molta probabilità, con funzione difensiva della Valle del Sacco, a protezione di Artena e Valmontone, nel XVII secolo si avviò a passare da rocca fortificata a casale di campagna.

Ancora altre fonti storiche raccontano che tra il 1779 e 1781, vi fu la realizzazione del fienile, di una rimessa per bovi e di una cordonata (1784).

Dati che mi riportano alla mente tutte le volte che, passando davanti al Castello di Colleferro e alla sua imponente distesa verde tutta intorno, mi incantavo davanti a quelle enormi balle di paglia e ancora non capivo perché fossero tutti così disordinati da lasciarle in giro per i campi. 😅

Il grande parco del castello, era quindi una saggia fonte di grano e paglia e …..tante altre interessanti e redditizie funzioni ad esso legate!

Il grano e le balle di paglia, non danno solo cibo agli uomini, agli animali e alla terra…

Sono anche ottimi per

  • Shooting fotografici (matrimonio, moda, cinema, personali, ecc..) ….sappiamo inoltre quanto i social oggi si avvantaggiano di luoghi suggestivi e inaspettati
  • Pic nic, ma anche lussuose cene all’aria aperta, con possibilità di avviare una piccola attività di ristorazione all’interno di una parte del Castello, con prodotti che vengono direttamente dal grano prodotto in loco
  •  Realizzazione di arredi da esterno per eventi, anche di livello. Pensiamo alla tendenza in atto da moltissimi anni, di inserire nei locali più alla moda o nel corso di importanti eventi, sedute realizzate con le balle di paglia. Dalle panchine ai divani, fino al bancone di un bar. Con la paglia si fa veramente di tutto.
  • Realizzazione di isolamento termico, e muratura, nelle case in bioedilizia. La paglia è infatti un ottimo isolante termico e regolatore dell’umidità. Unito ad intonaci di terra e paglia, realizza ambienti tra i più confortevoli in assoluto.

Avete idea di quanto costi un servizio fotografico?

E l’affitto di una location per eventi e shooting di moda?

Purtroppo l’amministratore comunale ha deciso di destinarlo a ‘villa comunale’, cancellando in un attimo tutta la storia e la naturale prosecuzione di destinazione d’uso che il parco e il castello avrebbero potuto mantenere, pur rimanendo aperto al pubblico.

Sarebbe stato un luogo suggestivo, uno spazio pubblico unico al mondo, o tra pochi, un luogo dalle grande potenzialità economiche che avrebbero assicurato anche la giusta manuntenzione al vero e unico Bene Culturale in questione che è il Castello il cui parco è la pertinenza.

Quindi non diamo attenzione solo alla pertinenza, perché si perde l’obiettivo e con esso la conservazione di ciò che è veramente importante, una fra tutte la Visuale Libera sul Castello, che i tanti fuscelli di albero, promettono, tra 20 o 30 anno, di offuscare.

Niente contro gli alberi, sia chiaro, ma piantati nel posto giusto e al momento giusto.

L’albero è un riparo, è uno schermo. Posto troppi vicino ad un Bene Culturale ne offusca la vista.

Piantato poi quando fa troppo caldo o troppo freddo, qualsiasi pianta rischia di morire con molta facilità con conseguente assurdo spreco di denaro.

E il “Progetto di idee per il Parco del Castello’…che fine ha fatto?

Ph. da Pinterest e dal web

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Ripensare lo spazio dei nostri figli..

Inutile negarlo, i nostri figli sono a casa molto più tempo di prima, e con i loro modi di fare e di essere l’hanno invasa un po’ tutta!

Ci siamo trovati a condividere spazi e attività, abbiamo ripensato arredi e luoghi, siamo cresciuti scoprendo nuovi modi di vivere, spesso sorprendentemente piacevoli o sconvolgentemente difficili da gestire.

Per me non è la stata la prima volta che mi sono trovata a lavorare da casa con i bimbi sempre al mio fianco, avendo scelto da tempo di essere mammArchitetto e di fare della mia casa il mio studio, per poter essere il più possibile vicina ai miei figli; quindi questa quarantena non mi ha trovata impreparata…mentre un po’ di anni fa lo ero di sicuro!

Quindi forza e coraggio…sconvolgere le nor ali regole casalinghe, cosa in cui i bambini sono dei veri esperti, non è una esperienza facile per nessuno, ma presa dal giusto punto di vista può essere davvero stimolante e aprire nuovi interessanti orizzonti.

A paragonare la me prima e dopo i figli quasi quasi direi la nebbia e l’arcobaleno..

Malgrado dentro di me brillavano tutti i colori dell’arcobaleno, all’esterno, la voglia di controllare tutto, mi portava a creare ambienti statici, puliti, lineari, quasi un disegno, fermo, immobile.

Ma una casa non è un quadro o una vetrina ma uno spazio Vivo e come tale va progettato.

Lo spazio vivo è uno spazio in divenire, che prende la forma di chi lo abita, ed è morbido e flessibile abbastanza da permettere di fare stare bene anche più coinquilini.

La mia prima riflessione la ho avuta quando fresca sposina non facevo altro che rimettere a posto le cose che mio marito amava e ama lasciare sparse. Non capivo come non fosse più semplice rimettere direttamente a posto!

Poi un giorno ero sola in casa e le sue cose sparse mi facevano compagnia…erano una traccia del suo passaggio.

Così è stato sempre più anche per i miei figli.

Quando erano piccolissimi ho cercato di ‘controllare’ anche il loro ordine, dividendo con rigore i giochi per tipologia, materiale, colore,…e chi più ne ha più ne metta. Un lavoro enorme a creare contenitori e contenuto per poi ritrovare i giochi sparsi in modo casuale per i vari cesti!

E allora è arrivata l’illuminazione…

I giochi comunque li avevano rimessi a posto, ma erano troppo piccoli per fare divisioni di genere e soprattutto quei raggruppamenti non erano stati una idea loro ma una imposizione dall’alto.

La soluzione è stata, innanzi tutto, preferire a librerie e cassetti, tanti cesti. Meglio se con i manici, così che postevano portare i loro giochi preferiti dove volevano.

Mettere i cesti in ogni luogo di casa molto vissuto. Nel salone ci sono più cesti per le cose dei bimbi che quelle mie e di mio marito.

Creare anche in salone uno spazio per loro, dove saranno più propensi a rintanarsi sentendolo il loro ‘posto speciale’, lasciando un po’ più libero il resto. Meglio se lo scegliete e realizzate insieme.

Lasciate che casa sia permeata tutta dalla loro magia. Non abbiate paura di scomporre il set di sedie della sala da pranzo, decorando la sua con magiche ali o orpelli di vari colori.

Rendetelo protagonista facendo dei suoi disegni delle esposizioni degne di un museo

La regola è utilizzare materiali che si possano rimuovere facilmente e/o lavare.

Decorare quindi sedie e mobili con nastri di stoffa colorata o con peluche appesi.

Appendere i loro disegni con un piccolo pezzetto di scotch di carta decorato, così che si possa rimuovere e riporre quando arriveranno nuovi disegni, senza creare danni né al supporto e né al disegno, ecc.

E poi lasciatevi travolgere dal loro allegro e decorativo disordine che non è un vero disordine se poi ogni cosa ha il suo posto e concluderanno i giochi, ‘giocando’ a mettere a posto, con l’aiuto di mamma e papà 💪🥰…

Saranno ogni giorno più autonomi e finiranno per rimettere a posto anche da soli e scegliendo loro i luoghi più adatti.

Lasciate che la casa si colori del loro entusiasmo 🌈

Immagini da Pinterst

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L’arcobaleno della speranza… Fuori e dentro di noi! 🌈

“Mamma voglio raggiungere l’arcobaleno! Andiamo!?”

Non so quante volte l’ho sentito dire ai miei figli!

E come spiegargli che più ti avvicini e più lui si allontana?

Deve essere un gran timidone! 🥰

Questi giorni però, per un evento di una umanità eccezionale, le città si stanno riempiendo di arcobaleni, da guardare ma anche da toccare!

Arcobaleni che non scappano, e da cui traspare tutta la paura e la speranza, la gratitudine, la confusa gioia, di sentirsi tutti uniti, straordinariamente vicini!

Perché il cuore vola ovunque, oltre il tempo e lo spazio, e se fai attenzione, puoi sentire battere quello di chiunque, anche se è distante…

Con l’occasione…ho sospeso per qualche giorno il progetto della cameretta con i bimbi per dare spazio a e partecipare attivamente a questo bellissimo evento degli “arcobaleni ai balconi e alle finestre, per dare gioia e speranza”…

Ma…per non perdere il filo…

Ho raccolto un po’ di esempi di camerette, da Pinterest, in cui l’arcobaleno è un magico decoro…

E vi dirò…per dirla alla Montalbano “.i sto facendo persuaso” che forse un arcobaleno andrà a finire anche nella cameretta di Ale&Ari! 🌈💖

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Umani… Uniti… 🌈💖

 

Ph. da Pinterest

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Ieri ho smontato l’Albero…delle riflessioni!

Ieri ho smontato l’Albero…

No, non quello di casa… È ancora lì, con tutti i suoi addobbi! Quello lo toglierò insieme ai bimbi e a mia mamma, e alla loro infinita energia..

Ieri ho smontato l’Albero delle Riflessioni,

L’Albero delle Riflessioni sul Natale,

L’Albero realizzato insieme alla mia amica e collega Elisa per le luminari di Cori!

Ed una riflessione mi è arrivata subito, mentre, togliendo pezzo a pezzo, per riportarli tutti a casa, ripensavo ai momenti della sua composizione; …

“Signorí, so state fatte un po’ di critiche! Tutto sto nero!!!!”

Così genuinamente e con il sorriso, mi ha colto, un signore dai capelli bianchi e il fisico ben piazzato!

Caspita…che riflessione!!! Questa è la riflessione che abbiamo ispirato?

Il tema delle luminarie di Cori era sul riuso!

Abbiamo deciso quindi di realizzare una riproposizione dell’albero di Natale utilizzando materiali naturali e collant!

Un Albero che, per sua stessa natura e composizione, “Accendesse riflessioni sul Natale”, essendo anche una luminaria!

I collant spesso usati sono neri o color  carne e così anche la natura invernale…

I colori giusti per invitare all’introspezione, al silenzio, anche visivo, e all’ascolto della parte più interiore di noi stessi!

Illuminare quindi la parte più spirituale di questa festa santa, il suo significato più profondo, e l’unico modo era entrare nel buio della nostra anima, dove il nero può essere illuminato dalla presa di coscienza.

Banditi quindi i colori e il chiasso dei loro contrasti, così come sono stati banditi tutti gli sprechi e gli eccessi di tutta la parte più consumistica di questa festa, la parte che gli è stata costruita intorno, da abili commercianti d’anime.

Vi siete mai chiesti il significato dell’Albero di Natale? E degli addobbi? Che significato ha riempirsi casa di decori di plastica? A ricordarci che anche la nostra anima lo è un po’?

L’albero è simbolo di vita…la plastica no!

E l’albero di plastica cosa simboleggia?

Vi siete mai chiesti il significato di riempirci di cibo e oggetti, a Natale?

Ecco un po’ di foto del work in progress…

L’albero-luminaria è stato realizzato con:

– rami da potatura di alberi di prugno ornamentale (di piazza Gaucci a Colleferro…lasciati abbandonati sul prato)

– collant di riuso

– noci e nocciole scadute

– fili di luci da esterno ikea di riuso

– elementi di arredo di riuso (specchio, e due teli arredo)

– pallet per tenere incastrati i rami

 

Prima di iniziare con le foto però un infinito grazie a Carla Marafini e Anna Rita Del Ferraro, che hanno organizzato questo grande evento a Cori il 13 e 14 Dicembre 2019 e ci hanno permesso di partecipare. Complimenti!

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Ph. di Francesca Ianni arch. ed Elisa Fiorini Pdh

“Ridi ridi, che a me viene da star male! Testa o croce non esiste se decide il cuore!” (Testa o croce – Modà)

 

 

 

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Perché decorare la casa a Natale!? (Calendario dell’Avvento de La Buona Architettura – 21/12/2019)

Natale…tempo di sogni e speranze, di buoni propositi e gigantesche e irraggiungibili aspettative!

A Natale dovremmo essere tutti più buoni ma non tutti, a Natale, possono permettersi di essere spensierati e sereni, …ed è per tutti loro che ho deciso di silenziare il calendario dell’avvento per una settimana e più…per prendere del tempo per riflettere sul vero significato di tutto questo e cercare di regalare a tutti, ma proprio tutti, la magia del Natale!

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Per fare questo bisogna andare alle origini… Alle origini di tutto!

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Quelle che conosciamo bene, si, ma che ci sfuggono, proprio nel periodo più magico dell’anno…presi dalla frenesia di eventi e regali!

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Sapete che fino al 1800 il Natale quasi non si festeggiava e la gente lavorava come fosse un giorno qualsiasi?. E l’usanza dell’albero di Natale si è sviluppata solo nel dopoguerra!

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Cosa ha a che fare, quindi, tutto questo consumismo con il Natale? Addobbi, luci, statuine, e chi più ne ha e più ne metta!

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L’Abete, in quanto simbolo, ha radici lontanissime, dato che per il fatto di essere robusto e sempreverde è stato da subito associato alla vita eterna.

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Addobbare gli alberi, cosa che anticamente veniva fatta con frutta di stagione, soprattutto mele, aveva la finalità di evocare il paradiso di Adamo ed Eva e l’abbondanza che la primavera avrebbe regalato di li a poco!

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La scelta di riempire l’albero, sintetico, per giunta, di una infinità di oggetti di plastica è davvero recente…ed è una scelta che ha perso ogni contatto con le origini del Natale!

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Ogni anno i negozi si riempiono, sempre prima, di una infinità di addobbi preconfezionati, di plastica (poco sostenibile) e ci costringono a fare a gara a chi ha l’albero più abbondante e vistoso! Facebook ne è la prova con la sfilata di foto che si fa sempre più copiosa e non fa altro che alimentare il consumismo che c’è dietro!

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Andare alle origini significa capire il perché di ogni gesto e farlo con piena consapevolezza!

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Da architetto non posso non parlare del Natale e dei suoi addobbi, come resistergli!?

Ma da architetto coscienzioso ho scelto di parlare di addobbi sostenibili!

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Perché se i decori, a Natale, devono accompagnare la gioia e l’entusiasmo di questa festa religiosa e devono evocare vita e grazia, di sicuro non possono essere acquistati al volo in un supermercato e soprattutto non possono ulteriormente alimentare il business del  consumismo e del rifiuto sconsiderato.

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E ci si divide tra chi persino odia decorare casa per le feste perché lo sente più come un dovere e chi si fa in quattro per trovare gli addobbi sempre più nuovi e sorprendenti!

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La giusta via, come sempre, sta nel mezzo:

Gli addobbi, in quanto simbolo di gioia e di festa, sono sacrosanti. In antichità, addobbare le case, spesso povere ed umili, significava portare all’esterno la gioia che si provava dentro. Ma gli addobbi non erano certo acquistati, ma bensì venivano realizzati a mano utilizzando quello che la natura offriva: rami, bacche, frutta di stagione. Ci si dedicava con molto entusiasmo, andando prima a raccogliere il materiale in mezzo alla natura, spesso assai vicina a casa, e poi liberando la fantasia. Tutta la famiglia partecipava, maschi e femmina,  dai più grandi ai più piccoli!

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Acquistare in tutta fretta addobbi preconfezionati, peggio ancora, in materiali artificiali, e riversarli in casa, senza viverli, senza dedicarvici, non alimenta lo spirito natalizio ma solo la superficie utile per raccogliere la polvere!

Ed ecco che arriva la fine delle feste e liberarsi dei decori è quasi un piacere!

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La verità è che, se gli addobbi fossero fatti in casa, diventerebbero ricordi preziosi da tramandare da generazione in generazione; se fossero fatti di natura ritornerebbero come concime alla terra

Se fossero fatti con il riuso di ciò che abbiamo in casa, sarebbero più piacevoli, vissuti ed originali.

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Avete mai pensato che una sciarpa che non usate più o che usate solo in estate può diventare una calda ghirlanda?

Vestiti inutilizzati, maglioni fuori moda, calze e calzini bucati,..ma anche riviste, …tutto può diventare un incantevole decoro, o una confezione regalo, basta solo un po’ di fantasia e spirito natalizio!

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Ph. da Pinterest

 

 

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All I want for Christmas is… Sparkle! (Calendario dell’Avvento de La Buona Architettura – 06/12/2019)

Tutto quello che vorrei per Natale è Brillare!!!

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Brillare dentro e fuori!!! Chi non lo vorrebbe?

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Essere radiosi, splendenti, come le vetrine dei negozi in questi giorni, come i più belli addobbi delle riviste patinate, come le pubblicità in televisione, ecc…

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Tutto sembra brillare meno che noi, che pur trovandoci nel bel mezzo dell’Avvento, non riusciamo a liberarci dei soliti impegni, dei doveri quotidiani, della routine!!!

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Si… perché mentre lo spirito entra subito nel vivo, la vita rimane quella di sempre…e subito ci assale la malinconia, il senso di impotenza e ci buttiamo sui soliti acquisti veloci, per riempire quel vuoto, per riempire la casa, di un senso che non ha niente a che fare con la materialità!

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I 24 giorni che precedono il Natale purtroppo non sono liberi dagli impegni quotidiani, la vita di oggi non ce lo permette; il lavoro, la scuola, gli impegni di ogni genere.

Come fare allora?

C’è chi rinuncia a fare l’albero, chi minaccia di ridurre drasticamente i regali…io invece ho sempre pensato che Natale sia tutta un’altra storia!

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C’è un modo per vivere l’Avvento con serenità pur non stravolgendo le nostre vite e la soluzione è inserirlo a punta di piedi con semplicità tra le attività quotidiane e i doveri di tutti i giorni!

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1.  Iniziamo, per esempio, scegliendo di decorare casa in compagnia di amici e parenti, facendolo diventare un evento, un’occasione per stare insieme. Non sarà solo un dovere ma una buona occasione per condividere dei momenti con le persone care. Ogni giorno la nostra casa ci ricorderà della bella giornata trascorsa.

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2. Realizziamo dei decori fatti in casa, coinvolgendo i figli, il partner, e tutti quelli che hanno piacere o competenze per collaborare. Approfittiamo ogni anno per imparare qualcosa di nuovo. Un anno proviamo a fare i decori in pasta di sale, un altro anno di lana, di stoffa, ecc… L’importante che siano sempre materiali sostenibili e non inquinanti e in questo i migliori sono quelli naturali.

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3. Se il tempo da dedicare ai cari è poco, approfittiamo per passare del tempo insieme facendo dolci, sperimentando ricette Natalizie, scrivendo dediche a chi vogliamo bene.

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4. Se il tempo che avete poi è davvero pochissimo, accontentatevi anche di quel poco e fatene tesoro. Progettando bene il da farsi potrete comunque comporre tante belle cose per decorare la casa, magari più semplici, ma di grande effetto comunque. Non disperate perché tutto è possibile!

Si perde più tempo a girare per negozi in cerca di addobbi e regali…

È molto più piacevole e gratificante passare del tempo a costruire un regalo o ad inventarsi un addobbo piuttosto che tuffarsi nel traffico e nel caos dei negozi in questo periodo.

Riscopriamo la lentezza della preparazione …la calma della semplicità… Il piacere del fatto in casa, con amore!

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Nei prossimi post cercherò di farvi vedere cosa si può fare, anche solo con quello che abbiamo in casa, …prendendo un po’ anche spunto dall’infinito mondo del web!

 

Ph. da Pinterest

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Artena città presepe! Un museo a cielo aperto che piace a grandi e piccini!

Vorrei farvi capire cosa significa visitare un luogo insieme a dei bambini…

Con il loro ineguagliabile entusiasmo corrono verso tutto, si fermano davanti ai dettagli più inaspettati e poi ripartono ancora più in fretta di prima…

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‘Artena citta presepe’ è stata così una vera e propria caccia al tesoro al “presepe”, nascosto tra le rocce, dentro una cantina, dietro ad un vicoletto!

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Una corsa su e giù per le infinite scalette, senza affanno ma pieni zeppi di curiosità!

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Il freddo pungente non ha calmato l’entusiasmo ma anzi ha messo a tutti quei bei rossi sulle guance che ci rendono più belli! I bambini, in particolare, sembravano dei folletti, tra pacchetti appesi e decori natalizi di ogni tipo, unici, come unico è ogni dettaglio dentro ad un centro storico!

 

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Difficile non incantarsi davanti ai ricchi particolari; molti di questi portano alla mente ricordi di altri luoghi, posti in cui abbiamo vissuto esperienze personali, a cui siamo legati anche da un rapporto sentimentale. Perché tutti veniamo da un centro storico, tutti abbiamo un legame forte con almeno uno di questi!

Rivedo porte davanti alle quali giocavo da bambina, dietro cui si trovava la cantina di mio nonno o il negozio dove andavo a comprare le mummú!

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Tutto molto simile pur se a chilometri di distanza! Perché i centri storici sono fatti dalle persone e per le persone e in fondo le storie che viviamo si somigliano anche se viviamo in paesi diversi; in fondo le necessità sono le stesse anche se viviamo dall’altra parte del mondo!

Forse è per questo che il mio piccolo Alessandro appena entrati ad Artena mi ha detto “mamma mi sembra di stare a Collepardo!”

(Collepardo è il mio paese del cuore, in provincia di Frosinone)

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Ma Artena questi giorni, impreziosita da presepi di ogni tipo, è davvero unica nel suo genere!

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Ogni presepe è un lasciapassare per le case dei nostri nonni, dei bisnonni, alla scoperta di modi di arredare e di decorare antichi ma molti già di nuovo in voga, come le cementine o le carte da parati!

Riscoprire le cantine di un tempo, ma anche gli attrezzi e gli oggetti di uso comune e per un attimo sentirsi parte di quel periodo storico o di quell’altro e imparare, imparare da tutto quello che si incontra!

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Ho spiegato ogni dettaglio ai miei bimbi, gli ho raccontato ciò che ricordavo e ciò che ho studiato, e la piccola di casa, Arianna, non ha perso occasione di raccontare, a sua volta, storie e dettagli a modo suo, i centri storici sono anche questo, un grande teatro dove vivere bene!

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Grazie Artena! Anche oggi ci hai accolto con affetto e con tante ricchezze da donare!

 

A seguire foto varie di questa bella giornata ad Artena…

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Ph. Francesca Ianni architetto

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“La casa si trova dove è il tuo cuore” (Ilse Crafort)

Ai miei clienti, presenti passati e futuri, e alle relative ditte che mi sopportano, agli amici e colleghi a cui dico sempre la mia, anche quando non me lo chiedono, alla mia famiglia, che vive da sempre con me questa mia storia d’amore con l’architettura, a mio marito che mi sostiene giorno e notte e ai miei figli che quando progettano con me rendono tutto più magico ed entusiasmante!

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Qualche riflessione sulla buona architettura, che a Natale deve essere ancora più buona!

Chi mi conosce sa quanto questi capisaldi facciano parte del modo di operare mio e della mia amica, prima ancora che collega, Elisa Fiorini, ma è bello ripercorrerli INSIEME, per avere sempre un piccolo vademecum come promemoria!

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1) Passiamo gran parte della nostra giornata in luoghi chiusi. La maggior parte dei lavori infatti si svolgono in luoghi confinati, e i periodi usuali di vacanza sono nei momenti in cui il clima è più estremo, troppo caldo in estate e troppo freddo in inverno, per poter passare tante ore all’aria aperta. Se è importante riuscire a trovare il giusto tempo per stare fuori, meglio se a contatto con la natura, è allo stesso modo importante che i luoghi in cui viviamo siano pensati e curati fin nel dettaglio perché il modo in cui sono fatti influenza la vostra quotidianità, proprio come le persone e l’ambiente intorno.

E, al di là di alcuni concetti di base, non esiste una formula magica risolutrice, ogni ambiente va confezionato su misura per l’anima che l’abiterà!

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E in questo non posso fare a meno di pensarvi tutti, tutti voi che ci avete dato fiducia e che continuate a darcela, tutti voi a cui abbiamo dato un pezzo di cuore nel cercare di progettare il vostro spazio.

Perché un bravo architetto quando progetta per un altro essere umano, non può fare a meno di metterci il cuore, e proprio come un attore quando passa di film in film, di spettacolo in spettacolo, si immedesima in ogni ambiente, in ogni persona, nei gusti a lui più lontani, per trovargli il giusto verso, la corretta combinazione, nell’assoluto rispetto ed esaltazione delle necessità e delle richieste della persona che ha davanti. Ed è così che piano piano ti innamori anche di quel nuovo stile, di quella nuova situazione, a cui prima non avevi dato tanta importanza e scopri che, come le persone sono uniche, anche l’architettura deve essere sempre unica! Non esiste una architettura in serie perché ogni progetto è pensato per una determinata situazione in un determinato tempo!

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2) Osserva gli spazi che ti circondano attraverso tutti e cinque i sensi. E così che noi li viviamo è così che viviamo  la nostra casa, il luogo di lavoro, la palestra come anche qualsiasi luogo di svago o di degenza,.. . Anche quando pensiamo di giudicare solo con la vista o solo con il gusto, e simili, in realtà i sensi hanno lavorato tutti insieme.

Tante volte quando entro dentro allo spazio di un nuovo progetto non posso fare a meno di suonare una canzoncina nella testa oppure immaginare quale sia la più adatta.

I suoni ci accompagnano in ogni attimo della giornata e sono convinta che anche nell’assoluto silenzio, c’è sempre un po’ di musica dentro di noi!

Se in queste vacanze natalizie avete modo di essere fuori casa, osservate il vostro intorno scandagliandolo nei cinque sensi; cosa stuzzica l’olfatto? E cosa colpisce la vista? Cosa stimola il tatto e cosa il gusto? Quale dolce melodia o quale fastidioso rumore, arriva all’orecchio? Scoprirai un mondo inaspettato di dettagli a cui non avevi mai pensato!

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3) Scegli senpre materiali naturali, sono sempre belli e mutano nel tempo senza stancare mai.

I materiali naturali come il legno, le pietre, ..colpiscono tutti i nostri sensi; quando li tocchi senti che ti entrano dentro con la loro profonda vitalità!

I materiali naturali sono sempre vivi, mutano proprio come noi mutiamo negli anni, si arricchiscono di vita e mai un pezzo nuovo sarà uguale a quello vissuto in uno spazio tanti anni!

Decora con la frutta e la verdura, usa solo materiali riciclabili o biodegradabili. Non c’è bisogno di altra immondizia, ne fisica ne psicologica!

Quando acquisti un nuovo prodotto chiediti sempre quale sarà la sua fine.

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4) Gli spazi che ci circondano sono fatti della storia che hanno passato, si, proprio come le persone. Solo che le persone nascono già piene di vita, mentre i nuovi luoghi, soprattutto quelli moderni caratterizzati dal cemento, sono spesso freddi e disumani. Anche in questo i materiali naturali vengono in aiuto, perché un oggetto o uno spazio realizzato con legno massello non trattato, come si fa facilmente con il legno di castagno, è già pieno di vita, appena fatto, grazie a tutte le emozioni che si porta il legno con se! Questo è anche il motivo per cui siamo così coinvolti da alcune architetture antiche dove possiamo vederci scorrere tanta storia così in fretta e allo stesso tempo siamo riluttanti verso spazi familiari che ci portano alla mente brutti ricordi. Il design, il progetto delle architetture e  degli spazi fa anche questo. Non sono solo forme e colori, materiali e dimensioni, ma sono evocatori di ricordi o promotori di nuove emozioni, sono mediatori di sentimenti, tra cosa vogliamo e cosa vorremmo, tra quanto la nostra memoria ancestrale richiede e quanto il nostro bisogno di novità brama!

Abbiate pazienza quindi se i nostri progetti non sono belli e confezionati in poche ore, perché il progetto è un vero e pripruo percorso di conoscenza, che si fa a braccetto con il cliente, capendo meglio gli altri e se stessi.

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A Voi tutti, vicini e lontani, amici, parenti, conoscenti, amori, …a Voi tutti l’augurio di un Buon Natale 2018 e di un anno nuovo pieno di emozioni belle, di infinito amore di tante cose buone! 💝

 

A seguire 25 idee décor…

Immagini da Pinterest

 

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Diventa un inviato speciale per la Buona architettura!

Diventa un inviato durante le vacanze e migliori la vita a te e a molti altri!

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Tempo di vacanze, tempo di viaggi; le temperature salgono e la voglia di stare fuori è irrefrenabile!

C’e chi parte per le ferie, chi ne approfitta nel weekend, chi prende l’occasione per vivere a pieno la propria città; è il momento giusto per imparare dall’ambiente che ci circonda!

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Quante volte, in vacanza, pensiamo, sconsolati, a quante cose belle dovremmo lasciare una volta andati via e più  o meno coscientemente godiamo a pieno il momento convinti di non poterlo meritare tutti i giorni!?

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Le località di vacanza sono pensate appositamente per far star bene i villeggianti e per invogliarli a tornare! Quale migliore architettura se non quella in cui ci si sente bene?

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Non è una questione di fama o di notorietà, i luoghi più belli si misurano sull’attenzione e la cura dei dettagli, che rendono un luogo vermanete indimenticabile!

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Proprio quei dettagli che spesso passano inosservati a prima vista, ma che rendono il tutto perfetto, sono ciò che dobbiamo andare a scovare come inviati!

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È molto più semplice di quanto sembri e ci aiuta a prendere coscienza di ciò che ci piace, ad osservarlo con più attenzione e a decidere di ripetete la buona pratica anche a casa nostra!

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Dalla gestione dei parcheggi, alla vivibilità dei percorsi pedonali, dall’attenzione agli affacci e alle visuali, fino alla cura dei dettagli e la scelta dei materiali!

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Cos’è che vi ha impressionato positivamente o negativamente dei viaggi appena fatti o che farete?

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Abbiamo tutta l’estate per parlarne insieme!

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Condividete con noi la vostra esperienza con l’ashtag #inviatobuonaarchitetturaestate, scrivendo sul tuo profilo Facebook o Instagram o condividendolo sul gruppo Facebook La Buona Architettura o scrivendoci privatamente a ianni.francesca82@gmail.com!

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Non perdiamo questa importante occasione per riportare un po’ di vacanza a casa e goderne tutto l’anno!

Ph. da Pinterest

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A cosa serve un Albero!

Decorano e rendono più belle strade e piazze, sono fonte di ristoro nei parchi cittadini grazie alla loro ombra, ma gli alberi sono tutto questo e molto di più!

Sono con noi da sempre, e come tutte le cose più belle ma gratuite le diamo per scontate!

Vi siete mai chiesti quanto lavoro ha fatto madre natura per tirar su questi capolavori? Oppure avete mai ragionato su come potrebbe essere una città senza la loro linfa vitale?

Con troppa facilità e presunzione ci sentiamo liberi di decidere sulle sorti di questi capolavori, esempi ineguagliati di bellezza, di design, di robustezza ed originalità; capolavori che ci fanno bene e ci rigenerano anche solo con la loro presenza!

Quello che l’uomo butta giù in pochi minuti la natura lo ha costruito in anni!

Quasi sempre, le cose che contano, hanno bisogno di tempo!

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Quante cose fa un albero quindi?

1. È un compagno, che grazie alla sua essenza vitale, nutre il nostro corpo e il nostro spirito; provate a immaginare un prato, una strada, una piazza ,senza alberi! Manca qualcosa, come quando manca un amico caro!

2. È un sostegno, per il relax, per lo svago, per nuove costruzioni. Quante volte, con leggerezza abbiamo approfittato di un ramo particolarmente vicino al terreno, per giocare all’arrampicata o per dondolare giù come una scimmietta!

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3. È la luce nel buio che non ti aspettavi

4. È il riparo dai venti freddi invernali e dai caldi raggi solari estivi. Una casa trova enorme giovamento nell’essere circondata dagli alberi; questi possono indirizzare i venti oppure con le loro folte chiome bloccare i raggi solari estivi e mantenere tutto l’edificio più fresco. Da un punto di vista architettonico l’albero ha un ruolo fondamentale!

5. È il nutrimento per eccellenza…

…per il corpo e per la mente!

6. Nelle città combatte l’inquinamento atmosferico, restituendoci in cambio tanto ossigeno; riduce l’effetto isola di calore ed è un vero e proprio punto di ristoro durante le calde giornate estive

7. La loro presenza rende tutto più bello!

Proviamo a immaginare i parchi senza alberi, le strade, le piazze: l’aria sarebbe meno pulita, le piazze e le strade roventi in estate e ghiacciate in inverno; i parchi sarebbero una landa brulla e desolata senza la protezione che danno gli alberi al terreno, ecc..

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Quando abbiamo voglia di buttare giù un albero, perché le radici iniziano a sollevare parti di marciapiede, o perché le fronde sembra ci ostacolino la vista, o ancora perché proprio lì bisogna pavimentare o ancora costruire una nuova abitazione; quando pensiamo con leggerezza che ciò che ci è stato dovuto lo sarà sempre; ricordiamoci che andiamo a distruggere un lavoro checha impiegato anni e che  nessuno potrà ridarci, proprio come quando si perde una persona e che con quel taglio, non risolviamo i nostri apparenti bisogni ma bensì rinunciamo ad un amico, ad un sostegno, all’aria buona, ad un riparo sicuro, ecc..

Spero che a quel punto avrete capito bene se ne vale veramente la pena!

Ph. da Pinterest

 

Questo post è dedicato a mio fratello Mauro, ingegnere informatico e artista del legno che realizza le sue opere solo con rami caduti o secchi!

Non c’è arte che non possa piegarsi alle necessità della natura!