Che c’entra l’architettura con la politica?
Molti pensano agli architetti come l’angelo nero del politico di turno, ma se così fosse non ci sarebbero tanti architetti a spasso!
Purtroppo non ci ascolta nessuno, anche li dove è di nostra competenza!
Ma arriviamo al dunque: cosa c’entrano le elezioni 2018?

C’entrano nel momento in cui le scuole diventano la sede per questo importante evento!
E dove altro farlo altrimenti?
Molti ragazzi staranno gioendo per questi giorni di vacanza, senza pensare che quello che non impareranno in quei due giorni di scuola non lo impareranno più, perché la vita non da tempo di recuperare, mai!
Quindi nel momento in cui i giovani cedono un po’ della loro cultura per gli affari degli adulti, è giusto anche ricordarci quanto sia importante ascoltare la loro voce, attraverso PROGETTAZIONE PARTECIPATA con i BAMBINI?
Ecco che l’architettura inizia ad avere a che fare con la politica!
Gli edifici, dove i nostri ragazzi studiano oggi, sono ben lontani dalle Scuole Innovative di cui si e largamente dibattuto negli ultimi anni: sono spesso edifici destinati a usi differenti o pensati, molto tempo fa, come contenitori vuoti!
Ma qualcuno si è mai posto la domanda di chiedere agli studenti, bambini e ragazzi, come vorrebbero che sia la loro scuola?
C’è una strada percorribile ed e quella della Progettazione Partecipata con i bambini:
Il riconoscimento dei diritti dell’Infanzia attraverso la convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia, stipulata a New York nel 1989, (ratificata in Italia dalla legge 27 maggio 1991, n. 1761) riconosce i bambini come cittadini a cui spetta il diritto di esprimere liberamente la propria opinione su ogni questione che lo interessa, nonché l’accessibilità ad occasioni di partecipazione ed opportunità di
autodeterminazione.
Inoltre afferma che “Il soddisfacimento delle esigenze dei bambini e dei giovani
presuppone, per quanto dipende dall’amministrazione comunale, che si offrano loro, così come a tutti i cittadini, spazi, attrezzature e servizi adeguati per il loro sviluppo sociale, morale e culturale”.
La Carta riconosce quindi il ruolo formativo dell’ambiente urbano e la corresponsabilità
che esso ha nello sviluppo socio‐culturale di tutti i cittadini, a partire dai bambini,
demandando altresì il compito di salvaguardare questo ruolo alle amministrazioni locali delle città che la hanno sottoscritta.
Da quest’anno, quando tornate tutti a scuola, per vostre, ringraziare i nostri ragazzi e ricordatevi che non hanno voce in capitolo per quanto riguarda la città che abitano ed è ora che qualcosa cambi!
Quando già ne parlavo…di progettazione partecipata: https://iannifioriniarchitetti.wordpress.com/2017/11/21/quale-la-progettazione-piu-bella-e-piu-difficile/
Qui qualche info in più!
Ph. Pinterest